Dopo una lunga ed agitata traversata nel mare magnum parlamentare di proposte, modifiche, bocciature, aggiustamenti, conteggi, polemiche, opposizioni, lo Sblocca Italia è finalmente giunto in porto. Nella serata di mercoledì 5 novembre, infatti, il Governo ha incassato la fiducia anche al Senato, con 157 sì, 110 no, e il consueto corredo di bagarre politica portata agli estremi. Ad ogni buon conto, al termine di un iter a dir poco travagliato, il decreto entrerà finalmente in vigore, apportando non poche novità anche nel settore della casa.
Innanzitutto, vengono confermate le deduzioni Irpef del 20% sull’acquisto di un immobili nuovi ed energeticamente efficienti che siano immessi per almeno 8 anni nel mercato della locazione a canone concordato. Resta fuori dal decreto, invece (ma questo già si poteva dare per certo dopo il diniego da parte della Commissione Bilancio della Camera) l’ipotesi di abbassare dal 10 al 4% l’Iva sulle ristrutturazioni edilizie, innalzando contestualmente dal 4 al 10% l’aliquota sull’acquisto di abitazioni nuove direttamente dal costruttore.
Sempre in ambito residenziale ha un certo interesse anche l’obbligo – a partire da metà 2015 – di prevedere canaline per i cavi della banda ultra larga (e quindi delle connsessioni veloci) negli edifici di nuova edificazione.
Ma in materia di costruzioni, forse il provvedimento più atteso (anche se adesso occorrerà comprenderne le effettive modalità di attuazione) era forse quello destinato a porre le basi per il cosiddetto regolamento edilizio unico, che dovrebbe uniformare una disciplina oggi estremamente frammentata.
Una nota a sé riguarda un’altra misura che andrà ad incidere sul settore immobiliare: quella relativa alla disciplina dei contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili”: in altre parole, il rent to buy. La formula, la cui diffusione è cresciuta in questi ultimi anni di crisi del comparto, certamente mira a contribuire al rilancio del mattone. Di certo, tuttavia, come precisato nelle ultime settimane dalle associazioni di categoria e dallo stesso Consiglio nazionale del Notariato, occorrerà incanalarla nell’alveo di una regolamentazione (anche e soprattutto fiscale) che sgomberi il campo da dubbi e incertezze interpretative. Proprio su questo tema, peraltro, il prossimo martedì 11 novembre, alle 9,30 a Torino, presso la Sala delle Colonne del Comune, si svolgerà un convegno organizzato da Fiaip e Confedilizia allo scopo di rispondere a due domande su tutte: che cos’è e come funziona il rent to buy?