UNA CASA A 5 STELLE. E UN CONDOMINIO DI PERIFERIA
[A cura di: Gianluca Palladino]
Ripartire dalle periferie: quegli stessi quartieri un tempo roccaforte e oggi conquistati a mani basse dall’onda pentastellata. Questa la prima mossa del premier Renzi all’indomani della bastonata elettorale che ha consegnato ai grillini innumerevoli Giunte comunali, ivi comprese quelle di Roma e Torino. E così, mentre a livello locale la patata bollente della casa passa nelle mani del Movimento 5 Stelle, il Matteo nazionale sveste i panni del rottamatore per indossare quelli del ristrutturatore: in primo luogo dei condomini italiani.
PIANO PERIFERIE
Come se avesse messo in preventivo da settimane l’ipotesi di una debacle amministrativa, il premier si fa trovare pronto e annuncia: “Sono pronti e disponibili 500 milioni per le periferie italiane. Ora starà ai sindaci dimostrare di saperli spendere”. Il pensiero va subito a Chiara Appendino, che si è aggiudicata la poltrona di sindaco del capoluogo piemontese con una campagna elettorale costata meno di 40mila euro. Una bella sfida.
PRESTITI AI CONDOMINI
Ma c’è di più. Ricordate le detrazioni fiscali che gli incapienti possono girare alle ditte che eseguono i lavori in condominio in cambio di uno sconto sulle fatture? Ebbene, immaginatelo in grande. Il progetto allo studio funzionerebbe più o meno così: l’assemblea delibera i lavori da eseguire avvalendosi degli attuali bonus fiscali. A sostenere le spese, tuttavia, non è il condominio, bensì un apposito fondo pubblico, che incamera le detrazioni, mentre la ditta incaricata – sul modello delle ESCo – incassa i proventi del risparmio energetico conseguito dallo stabile.
Lo strumento, ovviamente, è da perfezionare. Tuttavia, operando su larga scala, avrebbe due meriti: ridare vigore al comparto edilizio e contribuire al raggiungimento della soglia 20-20-20.
CASA A 5 STELLE
Fin qui, i potenziali benefici per chi una casa la ha già. Ma, soprattutto nelle metropoli, sono sempre di più le famiglie che la stanno ancora aspettando o che la hanno persa per colpa della crisi. E qui entrano in gioco i programmi dei neo-sindaci a 5 Stelle. Li approfondiremo nelle prossime edizioni, ma intanto prendiamone in esame due.
Roma – Virginia Raggi: “crediamo nel diritto ad abitare un alloggio proporzionato al nucleo famigliare e ad un affitto che non superi il 20% del reddito. Azzeriamo gli affitti passivi, facciamo manutenzione per le case pubbliche inagibili e favoriamo l’auto-recupero degli immobili coinvolgendo la cittadinanza”.
Torino – Chiara Appendino: “Nella nostra città si eseguano circa 5000 sfratti all’anno per morosità incolpevole, ci sono 10.000 richieste di case popolari di cui ne vengono assegnate solo 500 e oltre 50.000 alloggi sfitti. Per questo motivo abbiamo intenzione di lottare affinché a livello nazionale si istituisca il Reddito di Cittadinanza. La casa è un diritto. È evidente che sono necessarie soluzioni alternative, ed è quindi necessario mettere in rete le realtà esistenti, soprattutto banche, grandi proprietari e costruttori)”.