Contabilizzazione del calore, obbligo di installazione delle termovalvole, normativa tecnica, efficienza energetica ed ambientale. Sono alcune delle tematiche sviscerate da Silvana Accossato (foto), presidente della V Commissione Ambiente della Regione Piemonte, e da Massimiliano Magri, CDA di Coster Group e membro della Commissione Tecnica del CTI, nell’ambito del convegno organizzato nelle scorse settimane da Ape Confedilizia Torino. Di seguito, una sintesi dei loro interventi.
SILVANA ACCOSSATO
“Il lavoro e l’impegno della Regione Piemonte e, di riflesso, del Consiglio regionale rispetto al tema della contabilizzazione del calore non vuol dire solo proroga al 30 settembre dei termini per l’entrata in vigore delle sanzioni relative al posizionamento delle termovalvole. La Regione Piemonte si occupa del tema energetico-ambientale a 360 gradi, prevalentemente attraverso due distinti strumenti di pianificazione strategica: il Piano della qualitа dell’aria e il Piano energetico ambientale (PEA). Quest’ultimo, in particolare, и legato alle questioni piщ strettamente energetiche, concentrandosi, tra le altre cose, anche sul risparmio e l’efficientamento energetico degli edifici. Il Piano della qualitа dell’aria, invece, ha portato nel mese di giugno a sottoscrivere un nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualitа dell’aria nel bacino padano tra le Regioni dell’area Padana (Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto) e il Ministero dell’Ambiente volto a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera”.
Termovalvole e ripartizione spese, oltre la proroga
“Tornando al confronto sull’installazione delle termovalvole e sul riparto delle spese a livello condominiale, le due commissioni consigliari competenti, rispettivamente la terza (Energia) e la quinta (Ambiente) hanno recepito le osservazioni fatte, in particolare da Ape Torino Confedilizia, e condividono la necessitа che la ripartizione delle spese debba essere equa all’interno dei condomini. A questo scopo abbiamo depositato una mozione in Consiglio Regionale che impegna l’assessorato competente e la Giunta regionale a sollecitare la Conferenza Stato Regioni e il Governo affinchй accolgano tali osservazioni e contribuiscano a risolvere i punti ancora critici della normativa, in realtа, giа noti. Siamo consapevoli del rischio che il cittadino sia senta disincentivato nel predisporre piani di miglioramento energetico del fabbricato in cui vive, ad esempio perchй non vede, nel suo piccolo, alcun vantaggio nel nuovo sistema di calcolo. Per questo, il cambiamento nella direzione dell’efficientamento energetico degli edifici non puт essere accompagnato da semplici inviti, ma va stimolato e sostenuto attraverso una normativa chiara e la predisposizione di una serie di condizioni favorevoli che facilitino la vita all’utente finale.
Rispetto alla scadenza del 30 settembre per i cittadini piemontesi, confermiamo che questa non и una proroga regionale, ma un intervento di disallineamento, di posticipazione dei controlli e delle sanzioni, unica cosa fattibile, nella potestа della Regione e dei suoi organi. И chiaro che, a fronte di una scadenza ormai perentoria, non sia nй pensabile, nй auspicabile, un ulteriore intervento regionale. Il nostro auspicio и che il territorio si sia nel frattempo mosso e che, per invogliare gli ultimi che sono in difficoltа, intervenga il legislatore nazionale”.
MASSIMILIANO MAGRI
“Si parla tanto di smart city, smart things e smart technology, ma la prima cosa che deve diventare smart и la persona. L’automazione и fondamentale per programmare l’impianto di riscaldamento condominiale, in modo che sia coordinato e funzioni correttamente, ma bisogna spiegare all’utente finale a cosa serve e perchй. La signora Maria deve capire qual и il motivo per cui sono importanti le termovalvole e come vanno utilizzate; che quel corpo scaldante (il termosifone) non и roba mia, ma ha una funzione. Non и per evitare sanzioni o perchй “ce lo impone Europa”: esistono dei motivi tecnici per farlo, spieghiamoli. L’impianto fa parte dell’edificio ed entrambe le cose devono funzionare in maniera concertata, univoca, uniforme. Per questo dobbiamo spiegare le cose”.
Il sistema edificio-impianto
“Prima di intervenire sulla caldaia и importante capire come funziona e come si comporta il sistema edificio-impianto. Non и detto, infatti, che la soluzione migliore sia la sostituzione della caldaia, o che sia la prima strada da percorrere. Bisogna fare in modo che la caldaia funzioni in modo efficiente. Quindi, partire da un’analisi di sistema. Un buon grado di automazione, solitamente fa risparmiare. E l’automazione piщ semplice da fare su un edificio esistente и quella climatica, nota come “temperatura scorrevole”. Eppure, non basta installare le valvole termostatiche per risparmiare: i termoregolatori non sono dei generatori ma dei freni, vale a dire, non fanno altro che contenere la portata del riscaldamento, bloccandola quando fa troppo caldo. Ma per consumare meno energia и inutile frenare da una parte continuando a pedalare dall’altra.
D’altra parte, si deve tenere presente che l’impianto и efficiente prima di tutto quando le persone che abitano nell’edificio non si lamentano, e la regolazione della temperatura attraverso le termovalvole, in sй, non и altro che un modo per evitare lamentele, non per efficientare. Un’automazione corretta, fatta con i dovuti criteri sul sistema edificio-impianto nel suo complesso, puт essere la soluzione, non tanto per risparmiare energia, quanto per eliminare gli sprechi, agendo sull’inefficienza. Un grosso equivoco, ad esempio, и questo: si pensa che tutto il calore per scaldare gli edifici derivi dai radiatori, ma non и cosм: uno dei fattori che incidono maggiormente sul riscaldamento и la rete di distribuzione (per il 30% se utilizzata sempre) ma anche il calore endogeno/esogeno che produciamo attraverso il corpo, l’illuminazione e tutto ciт che si trova all’interno. И necessario, quindi fare, educazione energetica per evitare sul nascere le resistenze dei condтmini.
La nuova Uni 10200
In merito alla ripartizione delle spese, bisogna dire che il Dlgs 141/2016 ha fatto un bel guaio, consentendo, in determinati casi, di uscire dall’ambito di applicazione della Uni 10200. La nuova 10200 in questo momento и in commissione tecnica CTI 272, poi passerа alla CCT (centrale) e poi torna in inchiesta pubblica. Tenendo presente che l’ultima volta sono arrivati 250 commenti, dubito che l’iter si concluderа entro il 2017.
Ciт che si sta tentando di risolvere con la nuova versione della Uni 10200 и il problema del furto di calore, da me ribattezzato “comunicazione termica”. Come? Andando a calcolare gli extra-consumi degli appartamenti sfavoriti, dovuti alla cattiva coibentazione dell’edifici, e ripartendoli tra tutti i condтmini a seconda del “valore della proprietа” (meglio non parlare di millesimi). In questo modo gli extraconsumi non incideranno sulla parte di consumo volontaria del singolo, ma su tutti gli inquilini. In parole povere, La Uni aggiornata tenterа di evitare che a pagare di piщ sia l’inquilino che abita all’ultimo piano o al piano terra. Anche perchй questo meccanismo oltre a pesare sul singolo, disincentiva gli altri condтmini ad investire nella coibentazione dell’edificio: “tanto non sono io a pagare di piщ”.