[Fonte: Altroconsumo]
Molto si è detto del tax day dello scorso 16 dicembre: è stato stimato l’impatto sulle tasche dei contribuenti, si sono sviscerate problematiche e sollevate polemiche. Resta da capire, tuttavia, pragmaticamente, cosa avvenga qualora il cittadino non abbia rispettato il termine temporale per il pagamento della Tasi. L’argomento è stato affrontato da Altroconsumo, che ha riassunto oneri ed incombenze in una scheda sintetica.
IL RAVVEDIMENTO
Chi non fosse riuscito a pagare nei termini previsti, oppure avesse sbagliato i conti pagando meno del dovuto, può utilizzare il ravvedimento operoso. In pratica, utilizzando il modello F24 o l’apposito bollettino postale, si può versare la rata dovuta al Comune aggiungendo sanzioni e interessi. Questi ultimi vanno calcolati sui giorni di effettivo ritardo, dal giorno successivo alla scadenza al giorno di effettivo versamento. Il tasso da applicare è dell’1% annuo, tuttavia i Comuni possono modificarlo con apposito regolamento.
Quanto pagare
Ecco come si conteggia l’importo da pagare.
Per prima cosa si deve calcolare quanto si sarebbe dovuto versare e poi occorre aggiungere gli interessi. Facciamo un esempio: se si pagano 100 euro con 10 giorni di ritardo, si devono calcolare gli interessi in questo modo:
* 100 x 1% = 1 euro annui
* 1 x 10/365 = 3 centesimi
Ai 100 euro di imposta bisogna quindi sommare 3 centesimi di interesse.
Ovviamente, prima si paga meglio è, dato che le sanzioni aumentano con il passare del tempo così come gli interessi.
Se si versa entro 14 giorni dalla scadenza, si deve applicare lo 0,2% giornaliero di sanzione sulla somma dovuta. Per esempio, per 100 euro di imposta non versata occorrerà aggiungere 20 centesimi per ogni giorno di ritardo, oltre agli interessi (ravvedimento sprint).
Se si versa dal 15° giorno al 30° giorno successivo alla scadenza, si deve calcolare la sanzione del 3% di quanto non pagato, senza rapportarla ai giorni di ritardo. Quindi per i 100 euro d’imposta da pagare bisogna aggiungere 3 euro di sanzione oltre agli interessi, questi si calcolati su base giornaliera (ravvedimento breve).
Superati i 30 giorni dalla scadenza e fino al 30 giugno 2015, ci si può ravvedere pagando la sanzione del 3,75% oltre agli interessi (cd. ravvedimento lungo). Superata tale data, si è passibili di una sanzione amministrativa pari al 30% dell’imposta non pagata o pagata in ritardo.
Come pagare
Per pagare bisogna appunto usare il modello F24 o l’apposito bollettino postale, barrare la casella “Ravv.” e indicare nello stesso rigo dell’imposta, sommandoli, l’importo della sanzione e degli interessi. Le parti restanti devono essere compilate normalmente. Quindi, utilizzando l’F24, basta seguire le istruzioni pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Nello specifico, si potranno consultare le diverse istruzioni in base al tipo di immobile:
* per il pagamento della Tasi sull’abitazione principale e relative pertinenze (utilizzare il codice 3958).
* per il pagamento della Tasi sugli altri fabbricati (il codice invece è 3961).
Se invece si utilizza il bollettino postale, il numero di conto corrente è1017381649 unico per tutti i Comuni italiani. Anche in questo caso bisogna indicare il codice catastale del comune, l’anno di riferimento, il numero di immobili, la tipologia (abitazione principale, fabbricati rurali, aree fabbricabili, altri fabbricati) e che si tratta di ravvedimento.