Il Piemonte si trova di fronte a una vera e propria emergenza sicurezza sul lavoro: nel 2024 la regione ha registrato 67 infortuni mortali, di cui ben 31 solo a Torino e provincia, con una media di quasi sei decessi al mese. La metà degli incidenti mortali nei cantieri piemontesi si è verificata nel capoluogo e nei suoi dintorni, confermando Torino come epicentro del problema.
Una tragedia che si ripete nei cantieri
L’ultimo caso, quello di Ramadan Ragarb Alaa Abdelkarim, un operaio egiziano morto a Leinì dopo una caduta da dieci metri, è solo l’ennesimo di una lunga lista di incidenti evitabili. Regole ignorate, sicurezza elusa e responsabilità scaricate sono le cause principali, come denuncia Sarah Pantò della Cgil Torino. Ancora più grave, l’operaio è stato abbandonato al pronto soccorso dai suoi colleghi, che hanno cercato di nascondere l’infortunio fingendo un incidente domestico.
I dati Cisl: calano gli infortuni, ma aumentano i decessi
Secondo il report Cisl, a gennaio 2025 si è registrata una lieve diminuzione degli infortuni sul lavoro (-1,2% ), ma un aumento allarmante dei decessi (+36,4%) rispetto allo stesso mese del 2024. Anche gli incidenti in itinere, cioè nel tragitto casa-lavoro, mostrano una diminuzione delle denunce (-2,9%), ma un incremento delle morti (+16,7%).
Nel secondo semestre del 2024, gli infortuni sul lavoro sono aumentati dello 0,19%, mentre gli incidenti mortali hanno registrato un +3,8%. Il bilancio delle morti bianche è impressionante: ben 1.077 lavoratori deceduti in tutto l’anno, quasi tre al giorno.
Le malattie professionali e gli infortuni sommersi
Un altro dato preoccupante riguarda le malattie professionali, che hanno segnato un aumento del 21,6%. A essere più colpiti sono i lavoratori over 55, a prescindere dal genere. Inoltre, il fenomeno degli infortuni sommersi — quelli non denunciati per paura di ritorsioni o per la natura irregolare del rapporto di lavoro — rende ancora più difficile quantificare il vero impatto della mancanza di sicurezza nei cantieri.
La necessità di un patto sociale per la sicurezza
La Cisl ribadisce che la sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un valore imprescindibile. Per arginare questa piaga, il sindacato propone un patto sociale che coinvolga Governo, Inail, Ispettorato del lavoro, aziende e sindacati per migliorare la protezione dei lavoratori e invertire il trend negativo. Servono controlli più rigorosi, pene severe per chi viola le norme e un cambio di mentalità , per evitare che la sicurezza sul lavoro continui a essere ignorata con conseguenze tragiche.