• Home
  • Chi siamo
  • Collegamenti
  • Abbonamento
  • Registrati
  • Accedi
  • Contatti
Quotidiano del Condominio
.
  • Attualità
  • FAQ Coronavirus
  • Giurisprudenza in condominio
    • Dottrina condominiale
    • Leggi e sentenze
  • Condominio
  • Fiscalità condominiale
  • Mercato Immobiliare
  • Quesiti
    • Quesiti fiscali
    • Quesiti legali
  • Risparmio energetico
  • Ristrutturazione
Cerca
  • Attualità

IL DECRETO ASCENSORI? “NON È UNA TASSA MA UN INVESTIMENTO”

  • Redazione
  • 9 marzo 2016

[A cura di AssoAscensori]

Sono circa 700mila gli ascensori installati in Italia prima del 1999 e non dotati delle moderne tecnologie che garantiscono un livello di sicurezza minimo secondo gli standard europei. Sono impianti che effettuano quotidianamente quasi 100 milioni di corse. Sono dati diffusi da AssoAscensori e Anacam per spiegare l’urgente necessità per l’Italia di recepire la raccomandazione europea, già attuata in molti Paesi europei ma purtroppo non ancora in Italia, che impone per gli ascensori in funzione prima del 1999 l’adeguamento a standard minimi di sicurezza, contestualmente al recepimento nazionale della cosiddetta Nuova Direttiva Ascensori (2014/33/UE), entro il 19 aprile prossimo.

ASCENSORI E INCIDENTI

Il parco ascensori in funzione nel nostro Paese è il più vasto e tra i più vecchi in Europa: circa il 40% degli impianti in funzione ha più di 30 anni e oltre il 60% non è dotato di tecnologie moderne capaci di garantire un livello assoluto di sicurezza agli utenti. Si pensi ad esempio ai sistemi di chiamata d’emergenza, ai sistemi di chiusura delle porta automatiche, al livellamento tra piano e cabina di ascensore.

Stime indicano che sono proprio gli impianti elevatori più vecchi e non rispondenti allo stato dell’arte a causare il maggior numero di incidenti: tra il 2010 e il 2015 si sono verificati 24 infortuni mortali e numerosi infortuni anche gravi che hanno coinvolto gli utenti nell’utilizzo di quello che ad oggi rappresenta il mezzo di trasporto più utilizzato al mondo, con un impatto non noto al pubblico ma sicuramente alle assicurazioni e alle istituzioni pubbliche.

Le conseguenze di malfunzionamento di impianti non adeguati agli standard internazionali hanno un impatto anche su costi sociali e di welfare derivanti dalla cura degli infortuni scaturiti da norme di sicurezza obsolete. La mancanza di ammodernamento degli ascensori con oltre 30 anni di attività, inoltre, rende spesso questo mezzo di trasporto una ulteriore barriera architettonica per le persone con disabilità.

IL COMMENTO TECNICO

“L’Italia è il fanalino di coda nel recepire importanti norme sulla sicurezza che impattano non solo sulla vita degli italiani, ma anche sui conti pubblici – ha dichiarato il presidente di AssoAscensori e vice presidente di Ela (Associazione europea degli ascensori) Roberto Zappa -. È urgente che il Governo faccia di tutto per permettere al Paese di allinearsi agli standard europei, proseguendo nel percorso di ammodernamento senza badare a inutili strumentalizzazioni. La sicurezza è sempre un investimento”.

A giudizio di Michele Mazzarda, presidente Anacam, “Si tratta solo di quegli impianti che negli ultimi anni non hanno subito alcun lavoro di manutenzione, a cui comunque, anche solo per usura, sarebbero a breve sottoposti. Il provvedimento in discussione ha un raggio di attuazione di 4-6 anni, quindi non impatta in maniera pesante. Inoltre, le spese sono detraibili in virtù del bonus per le riqualificazioni e le ristrutturazioni edilizie. È impensabile che con le nuove tecnologie oggi a disposizione un anziano debba inciampare sul gradino dell’ascensore e farsi male o che chi resta intrappolato non sia immediatamente in collegamento con una postazione di soccorso”.

ASSOASCENSORI

AssoAscensori riunisce le aziende che effettuano progettazione, costruzione di impianti e/o componenti, installazione, riparazione e manutenzione di ascensori, montacarichi, scale e marciapiedi mobili, montascale e piattaforme elevatrici. Con circa 5mila addetti, le aziende associate coprono in Italia oltre il 50% del mercato dei nuovi impianti e circa il 40% del mercato dei servizi. 

  • Condividi questo articolo
  • twitter
  • facebook
  • google+
  • email
  • rss
DECRETO MUTUI: “IL PASSAGGIO DA 7 A 18 RATE INEVASE NON È SUFFICIENTE”
NASCE IL PORTALE IMMOBILIARE RISERVATO AGLI ALLOGGI DELLA SVIZZERA ITALIANA

Related Posts

  • Attualità
  • Ufficio Abbonamenti
  • Mar 9, 2016
Protetto: ITALIA CASA E CONDOMINIO – AGOSTO 2025
  • Attualità
  • Redazione
  • Mar 9, 2016
Autoconsumo collettivo: energia condivisa per un futuro più sostenibile
  • Attualità
  • Redazione
  • Mar 9, 2016
L’assicurazione professionale non copre l’amministratore condannato a restituire somme al condominio

Lascia un commento Annulla risposta

Devi essere connesso per inviare un commento.

Servizio riservato
agli abbonati alla rivista
“Italia Casa e Condominio”

Clicca qui per accedere all’ultima edizione

Ultimi articoli
  • Autoconsumo collettivo: energia condivisa per un futuro più sostenibile 31 luglio 2025
  • L’assicurazione professionale non copre l’amministratore condannato a restituire somme al condominio 31 luglio 2025
  • È necessario il litisconsorzio per la costituzione di una servitù coattiva 30 luglio 2025
Quotidiano del Condominio

Quotidiano del condominio

  • Homepage
  • Chi siamo
  • Registrati
  • Abbonamento
  • Accedi
  • Contatti
Privacy Policy Cookie Policy
Dalla A alla Zeta Srl – Piazza Martiri della Libertà 3/5 – 10098 Rivoli (TO) | Per informazioni Tel. 333-6278929 – E-Mail: italiacasacondominio@libero.it | P. IVA 12640180019 - Cod. fiscale Registro Imprese 12640180019 - N. REA TO-1305154 - Capitale sociale € 2.000,00 i.v.
Intersezione realizzazione siti web Modena