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INQUINAMENTO INDOOR: L’ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÀ SPIEGA COME CONTRASTARLO

  • Redazione
  • 13 febbraio 2017

Poche regole semplici, ma che possono migliorare la qualità dell’aria degli ambienti in cui viviamo. Le indica l’Istituto Superiore di Sanità che attraverso l’opuscolo “L’aria della nostra casa, come migliorarla?” vuole fornire ai cittadini una guida chiara per difendersi dagli agenti inquinanti che possono alterare le caratteristiche ambientali dei luoghi chiusi. Nelle nostre case sono presenti, infatti numerose sorgenti di inquinanti dell’aria, che possono costituire un rischio per la nostra salute. Dal fumo di sigaretta – che è il principale inquinante – all’uso di detersivi, candele o incensi. Attraverso il vademecum, l’Istituto Superiore di Sanità fornisce una guida per imparare a proteggersi con alcuni semplici accorgimenti.

CHE COS’È

L’inquinamento indoor è una forma di alterazione ambientale che interessa i luoghi chiusi. È determinato da comportamenti o fattori messi inconsapevolmente in atto (come la scorretta abitudine di non areare gli ambienti quando si cucina o si utilizzano deodoranti o prodotti per la pulizia domestica) ma anche dalla presenza di materiali di costruzione o di mobili da arredo che al loro interno possono contenere e sprigionare determinate sostanze inquinanti.

GRUPPO DI STUDIO

L’Istituto Superiore di Sanità, nel 2010, ha istituito il Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor coordinato dal dottor Gaetano Settimo con l’intento di fornire un’azione di supporto per l’adeguamento dell’Italia agli standard comunitari e di promuovere attività di informazione finalizzata ad evitare i rischi connessi ad errati comportamenti che provocano inquinamento indoor. “Sempre più spesso si parla di qualità dell’aria indoor e dei suoi effetti sulla salute della popolazione, per questo occorre attuare anche nel nostro Paese un processo di crescita culturale e di conoscenze”, spiega Gaetano Settimo.

Ai lavori del GdS partecipano diversi ricercatori dell’ISS, dei ministeri (Salute, Ambiente e Lavoro), dei vari Enti di ricerca (CNR, ISPRA, SNPA, ENEA, INAIL) ed i rappresentanti delle Regioni. Il GdS sull’Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità ha affrontato vari aspetti del complesso problema della qualità dell’aria indoor, quali: le strategie di monitoraggio dei principali inquinanti chimici e biologici, il ruolo delle diverse sorgenti, le specifiche caratteristiche degli ambienti di lavoro indoor, le attività di efficientamento energetico e le diverse combustioni indoor. Alcune delle indicazioni tecniche messe a punto nell’ambito dei lavori possono essere utili per la definizione di una legislazione nazionale di settore e costituiscono un riferimento a livello nazionale.

Il Ministero della Salute e quello dell’Ambiente hanno potuto avvalersi dei lavori del GdS Inquinamento Indoor per le diverse normative di settore, sia nei tavoli tecnici nazionali che in quelli UE. Diversi Enti locali, su specifiche emergenze ambientali o progetti hanno chiesto l’apporto del GdS dell’ISS. A titolo di esempio, i lavori svolti su richiesta della Protezione Civile del Lazio nell’area di Cava dei Selci territorio del comune di Marino (provincia di Roma), per valutare le emissioni naturali di CO2 e H2S provenienti da sorgenti vulcaniche.

Numerose sono le iniziative intraprese dal GdS con l’obiettivo primario di colmare le lacune conoscitive sull’inquinamento indoor. Le principali risultanze di tali lavori sono state riportate recentemente sui Rapporti ISTISAN resi disponibili in formato elettronico nel sito ufficiale ISS.

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