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Furti in casa: come avvengono, cosa viene rubato e quali effetti psicologici lasciano

  • Quotidiano Del Condominio
  • 29 novembre 2019

[A cura di: Verisure] Verisure, azienda operante in Italia e Europa nel settore degli allarmi connessi per abitazioni e attività commerciali, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Internazionale Kantar TNS, ha approfondito le caratteristiche dei furti in casa interrogando oltre 500 italiani vittima di furto.

Le tendenze

Dall’analisi 2019 si riscontrano 3 trend in netta crescita negli ultimi anni:

  • Sono cresciuti di 16 punti percentuali gli attacchi alle abitazioni di uno stesso quartiere: il 66% di chi ha subito un furto in casa negli ultimi 3 anni dichiara di non esser stato l’unica vittima nel proprio vicinato, mentre la quota si ferma al 50% tra coloro che hanno subito un furto in casa più di 3 anni fa;
  • Crescono di 11 punti i furti ad opera di bande organizzate che passano dal 55% tra coloro che hanno subito un furto oltre 3 anni fa al 66% tra chi ha subito un furto meno di 3 anni fa. Non solo, ma 4 vittime su 5 ritengono che i ladri abbiano osservato la propria casa e le proprie abitudini a lungo prima di introdursi, a dimostrazione dell’organizzazione meticolosa dell’intrusione;
  • Cresce di 8 punti l’interesse dei ladri per pendrive o hard disk contenenti documenti e ricordi personali: il 17% delle vittime di furto negli ultimi 3 anni racconta di esser stato derubato di chiavette USB, schede SD o altro materiale contenente documenti personali o foto di famiglia, rispetto al 9% di coloro che hanno subito un furto in casa più di 3 anni fa. Infatti, accanto alla rabbia per il valore economico degli oggetti rubati, il 75% delle vittime lamenta il dolore per il valore affettivo ed emotivo di ciò che hanno perso.
  • Anche il furto di denaro contante cresce: il 52% di chi ha subito un furto in casa più di 3 anni fa dichiara di esser stato derubato dei risparmi in casa mentre la quota sale al 56% tra coloro che hanno subito un furto meno di 3 anni fa.

In particolare, 8 vittime su 10 sono state derubate di gioielli ed orologi mentre 4 su 10 si son viste portar via anche diversi oggetti tecnologici. Il valore medio degli oggetti rubati, secondo quanto dichiarano le vittime, è 7.180 euro.

Gli effetti psicologici

Gli effetti psicologici di furti di questo genere sono spesso devastanti. Il dolore e la rabbia per il torto subito, l’ansia e la paura che l’evento possa riaccadere accompagnano le vittime a volte anche per molto tempo.

Ben 7 vittime su 10 dichiarano di aver sofferto, nella prima settimana dopo il furto, di sintomi difensivi riconducibili al Disturbo Post-Traumatico da Stress: evitamento del ricordo e rifiuto della sua metabolizzazione fino addirittura al tentativo di cancellarne la memoria; pensieri intrusivi e flashback improvvisi dell’accaduto accompagnati da forti emozioni dolorose che portano la vittima a rivivere continuamente l’evento; ipersensibilità e ipervigilanza ad ogni minimo stimolo.

A notevole distanza di tempo dal furto, 3 vittime su 10 dichiarano di sentirsi ancora in un eccessivo stato di ipervigilanza e preoccupazione che l’evento possa riaccadere. 2 su 10 continuano a non sentirsi affatto sicure in casa propria, pervase ancora da vividi incubi dell’evento.

Le vittime hanno cambiato così abitudini e comportamenti anche nel lungo termine: a 12 mesi di distanza dal furto, 6 su 10 controllano ancora di aver chiuso bene porte e finestre, non raccontano molto ad amici o vicini di quando escono e sono diventate diffidenti e guardinghe nei confronti del proprio vicinato. 1 su 2 lascia addirittura la luce accesa quando esce.

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  • furti in casa
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  • sicurezza in casa
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