Il mercato degli attici in Italia resta una nicchia, ma una nicchia che brilla. Secondo l’ultima analisi dell’Ufficio Studi Tecnocasa, nel 2024 questa tipologia abitativa ha rappresentato appena lo 0,7% delle compravendite residenziali, confermando una quota storicamente sotto l’1%. Eppure, dietro questi numeri si nasconde una tendenza in crescita: l’attico non è più solo il sogno borghese italiano, ma sta diventando una scelta sempre più ambita anche dalla clientela internazionale.
Chi sceglie l’attico lo fa per viverci, non per investirci. L’86,3% degli acquirenti lo destina a residenza principale, mentre solo l’8,1% lo acquista come investimento, in netto calo rispetto al 15,7% del 2023. Le case vacanza si attestano al 5,6%, segno che l’attico è percepito come bene da abitare, non da monetizzare.
Più spazio, più comfort
Nel 2024 gli acquirenti hanno premiato le metrature generose. La fascia più compravenduta è quella tra i 101 e i 150 mq (36,8%), seguita dagli attici tra 51 e 100 mq (32,4%), in calo rispetto al 37,4% dell’anno precedente. Crescono invece i tagli grandi: gli attici da 151 a 200 mq salgono al 22% (dal 17,1%) e quelli tra 201 e 250 mq raddoppiano, passando dal 2,7% al 4,4%. Il messaggio è chiaro: chi punta in alto, lo fa per vivere meglio.
Efficienza energetica: l’attico è più green
Un altro dato interessante riguarda la classe energetica. Il 17,5% degli attici acquistati rientra in classe A o B, più del doppio rispetto al 7,8% registrato sul totale delle abitazioni. Merito di edifici nuovi o ristrutturati, dove gli attici spesso occupano le posizioni più prestigiose. Tuttavia, la maggioranza resta ancora in classi basse: il 62,5% è in F o G, mentre il 20% si distribuisce tra C, D ed E.
Chi compra: famiglie e professionisti
Il profilo dell’acquirente è ben delineato. In testa ci sono le persone tra i 35 e i 44 anni (29,6%), seguite dai giovani tra i 18 e i 34 anni (26,7%) e dalla fascia 45-54 anni (20,1%). La maggioranza assoluta degli acquisti è effettuata da famiglie (74,4%), mentre i single scendono al 25,6%, dopo aver toccato il 33,7% nel 2023.
Mutui e provenienza: più credito, più stranieri
Nel 2024 oltre la metà delle compravendite di attici (51,1%) è stata sostenuta da un mutuo, in crescita rispetto al 43,8% dell’anno precedente. Un segnale di fiducia nel mercato e di accessibilità crescente, anche per immobili di fascia alta.
Quanto alla provenienza, gli italiani restano predominanti (94,7%), ma la quota di stranieri è in costante aumento e ha superato stabilmente il 5%. A trainare la domanda internazionale sono soprattutto acquirenti europei e nordamericani, attratti dal lifestyle italiano, dal patrimonio architettonico e dalla qualità della vita.
L’attico come status e rifugio urbano
In un mercato immobiliare sempre più polarizzato, l’attico si conferma come bene rifugio per chi cerca esclusività, privacy e comfort. Non è solo una casa: è una dichiarazione di stile. E nel 2024, sempre più acquirenti – italiani e stranieri – hanno deciso di guardare la città dall’alto.