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EDIFICI RESIDENZIALI: ANIT SPIEGA PREGI E LIMITI DEI TRE NUOVI DECRETI EFFICIENZA

  • Redazione
  • 20 luglio 2015

[A cura di: ANIT]

I tre Decreti sull’efficienza energetica pubblicati in maniera irrituale sul sito del Ministero dello Sviluppo economico continuano a suscitare commenti, prese di opinione e dibattito. Le pagine da leggere sono tante e ogni riga potrebbe nascondere un problema. Ecco una prima presa di posizione di Anit, l’associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico, nelle parole del presidente Valeria Erba.

IL COMMENTO (di: ing. Valeria Erba)

“L’uscita dei nuovi decreti attuativi sull’efficienza energetica in edilizia è un passo avanti non indifferente verso gli edifici ad energia quasi zero. ANIT, come molti altri attori del comparto, ha lavorato per supportare il Ministero dello sviluppo economico e ritiene che il lavoro svolto sia enorme da parte di tutti. Purtroppo non sempre si riesce a condividere tutte le scelte, tuttavia riteniamo che il Ministero e gli altri enti competenti abbiano fatto un lavoro di condivisione e confronto delle opinioni e dei contributi tecnici non indifferente, il tutto anche grazie all’aiuto del CTI che ha supportato i lavori con dei tavoli tecnici.

I nuovi decreti sviluppano la parte dei requisiti e delle prescrizioni minime, introducono nuovi indicatori per la certificazione energetica e nuovi modelli di classificazione energetica e di relazione tecnica. Per quanto riguarda i requisiti minimi l’involucro degli edifici nuovi dovrà essere altamente prestazionale, i valori cambiano e i requisiti non riguardano più solo il fabbisogno globale ma anche l’indice di prestazione energetica dell’involucro EPHnd che calcolato con l’edificio di riferimento risulta particolarmente restrittivo. 

Altro indicatore nuovo che riguarda l’involucro è H’T, il coefficiente medio globale di scambio termico. I limiti di H’T sono tabellari e, purtroppo secondo il nostro parere, unici per tutte le tipologie di edifici. Infatti tale descrittore, tenendo conto sia dei componenti opachi che dei componenti finestrati, risulta rispettato abbastanza facilmente nel residenziale classico, mentre la verifica sarà molto difficile per gli edifici con superfici vetrate di una certa entità.

Le novità sono veramente tante e questo sarà una difficoltà non indifferente per il professionista. Tutto ciò vale per il nuovo che è solo una piccola fetta del mercato immobiliare: nella riqualificazione degli edifici esistenti i limiti potevano anche essere più restrittivi, soprattutto sui componenti finestrati, ma la necessità di rientrare nella “cost-optimal” ha obbligato il Ministero a stare nei valori risultanti dallo studio presentato alla Commissione Europea e richiesto dalla Direttiva 2010/31/UE.

La maggiore criticità però, secondo noi, sarà comprendere bene la nuova certificazione energetica e soprattutto spiegare all’utente finale che la nuova classificazione non è confrontabile con quella attuale per la diversità nel metodo di calcolo ma soprattutto nell’indicatore della prestazione. A livello mediatico sarà necessario che tutti si rimbocchino le maniche e spieghino bene cosa cambia anche alle agenzie immobiliari e a coloro che magari non sono propriamente dei tecnici del settore. Sarà indispensabile fornire delle guide di sintesi tecnicamente corrette e ANIT ha già pronta la “Guida ANIT”, un video esplicativo, nonché un volume di approfondimento.

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