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Il mercato immobiliare italiano: prospettive e tendenze

  • Redazione
  • 13 febbraio 2025

Il mercato immobiliare italiano si conferma resiliente e in ripresa, con prospettive positive per il 2025 nonostante le sfide normative e tecnologiche che il settore deve affrontare.

È quanto emerso nella seconda edizione dell’International Real Estate Symposium, organizzato da Andrea Maurizio Gilardoni, evento di riferimento del settore che ha riunito a Milano oltre 500 professionisti e 30 relatori tra rappresentanti delle associazioni di categoria, accademici e imprenditori.

“Il 2024 si è dimostrato un anno di forte resilienza, con il mercato che ha reagito positivamente nonostante le iniziali preoccupazioni legate ai tassi e all’inflazione”, ha evidenziato Vincenzo de Tommaso, Communication Manager di Idealista. “L’ultimo quadrimestre ha visto una significativa ripresa della domanda, tanto che prevediamo di superare le 700 mila transazioni nel 2025, grazie anche alla normalizzazione del mercato degli affitti”.

La questione dell’efficientamento energetico degli immobili è emersa come tema centrale nelle discussioni. “La scadenza del 2030 per l’adeguamento energetico del patrimonio immobiliare rappresenta sia una sfida che un’opportunità per tante operazioni”, ha sottolineato Andrea Maurizio Gilardoni. “Non tutti potranno permettersi di rinnovare la propria casa, considerando che le normative potrebbero limitare la possibilità di vendita o affitto degli immobili non adeguati”.

Sul fronte tecnologico, Giulio Salvadori del Politecnico di Milano ha evidenziato come “la semplice adozione di dispositivi smart home per il controllo della climatizzazione può generare una riduzione dei consumi energetici fino al 20-23%”, sottolineando l’importanza dell’innovazione tecnologica nel settore.

Giuseppe Cifalà, Vice-Presidente di Gesticond, ha posto l’accento sulla necessità di un approccio proattivo alla manutenzione: “È fondamentale investire almeno il 5% annuo per mantenere il valore degli immobili. Il Superbonus 110% ha creato distorsioni nel mercato, ma ha anche evidenziato l’importanza dell’efficientamento energetico”.

Il mercato degli affitti brevi sta emergendo come settore strategico. Donato Cella, Consigliere nazionale di Property Managers Italia, ha sottolineato come “solo l’1,3% dello stock immobiliare italiano è dedicato agli affitti brevi, ma in alcune città come Roma si arriva al 2%”. Marco Grumetti, vicepresidente FIAIP, ha aggiunto che “gli affitti brevi non solo offrono maggiore redditività ma creano anche una filiera del turismo alternativa all’hospitality tradizionale”. Le città emergenti stanno attirando sempre più l’attenzione degli investitori.

“Bologna, Torino, Genova e Palermo mostrano interessanti prospettive di crescita, con rendimenti spesso superiori rispetto alle grandi metropoli”, ha evidenziato de Tommaso. In particolare, “Palermo offre un’attrattiva turistica che si estende da febbraio a novembre”, ha aggiunto Cella.

Sul fronte della vendita residenziale, Marco Farinella, affiliato di Case Italia, ha evidenziato l’importanza di un approccio basato sulla fiducia: “L’agente immobiliare deve essere un punto di riferimento per il cliente, creando un rapporto di fiducia prima ancora di pretenderla”.

L’innovazione tecnologica sta trasformando il settore anche attraverso blockchain e criptovalute. Federico Monti, CEO di Notarify, ha rivelato che “stiamo gestendo le prime transazioni immobiliari in bitcoin, offrendo agli investitori la possibilità di evitare la conversione in euro e il conseguente prelievo fiscale del 33%”.

La sostenibilità emerge come elemento cruciale non solo dal punto di vista energetico. Laura Scrimieri di OGB GROUP ha sottolineato come “gli edifici certificati hanno un valore medio del 15-20% superiore sul mercato”, mentre Francesco Pezzo di PPG Architectural Coatings ha presentato il concetto di “urbanismo tattico”, un approccio innovativo alla rigenerazione urbana che parte dall’ascolto degli abitanti e dalla co-progettazione.

Elisa Orefice di CSD Ingénieurs ha proposto l’introduzione del “passaporto dei materiali”: “È fondamentale tenere traccia di come i materiali vengono montati e delle loro caratteristiche, per facilitare futuri interventi e promuovere l’economia circolare nel settore edile”. Un approccio che si integra con la visione di Massimo Duroni del Politecnico di Milano, secondo cui “non è il materiale in sé ad essere sostenibile, ma il sistema nel suo complesso”.

Livio Spinelli, Consigliere Nazionale CNGeGL, ha sottolineato l’importanza del “property value” dal 2025: “È fondamentale valutare il valore sostenibile che l’immobile manterrà durante tutto il periodo del mutuo, considerando che gli interventi di efficientamento energetico non sempre si traducono in un aumento di valore significativo”.

Al Symposium si è parlato anche di mercati esteri. Il mercato immobiliare europeo si conferma come una delle principali opportunità per gli investitori, caratterizzato da una stabilità economica relativa e da politiche di sostenibilità sempre più diffuse. “La diversità culturale e geografica dell’Europa offre un’ampia gamma di opportunità”, ha evidenziato Giovanni Landolfi, giornalista esperto di tali tematiche. “Dalle capitali globali come Parigi e Berlino ai mercati secondari in forte crescita, il continente presenta interessanti prospettive per chi cerca investimenti ad alto rendimento”.

Per quanto riguarda i mercati emergenti, Giulia Piscina, giornalista e anchor-woman, ha sottolineato come questi rappresentino l’87% della popolazione mondiale: “I paesi emergenti sono gli ultimi grandi motori di crescita, con una popolazione giovane e una forte spinta all’innovazione. La proposta dei BRICS di una valuta unica alternativa al dollaro potrebbe ridisegnare gli equilibri degli investimenti immobiliari globali”.

“Il settore immobiliare sta vivendo una trasformazione epocale”, ha concluso Gilardoni. “La chiave del successo oggi è la collaborazione e la condivisione delle competenze. Non siamo più nell’era dell’imprenditore solitario: il mercato richiede un approccio multidisciplinare, dove tecnologia, sostenibilità e competenze trasversali si fondono per creare valore”.

L’International Real Estate Symposium, con i suoi 30 relatori in rappresentanza di associazioni di settore, mondo accademico e imprese, si conferma così come un momento fondamentale di confronto e riflessione sulle sfide che attendono il mercato immobiliare italiano, dalla sostenibilità al proptech, dagli affitti brevi all’interior design, fino allo smart building e alla blockchain.

Comunicato stampa

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