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Immigrazione e turismo: come influenzano le tendenze abitative nelle città

  • Quotidiano Del Condominio
  • 11 dicembre 2017

Immigrazione, condizione abitativa; flussi turistici; andamento della residenzialità nei centri storici. Sono alcuni degli aspetti presi in esame dal Censis nel capitolo “Territorio e Reti” del 51° rapporto sulla situazione sociale del Paese. Di seguito un estratto dei passaggi salienti.

Immigrazione

Nel territorio delle due città metropolitane di Roma e Milano risiedono circa 990.000 stranieri, poco meno di un quinto del totale nazionale (il 19,7%). Se si considerano le prime 6 province per presenza straniera (Roma, Milano, Torino, Brescia, Firenze e Napoli) si arriva ad un terzo del totale. A Bologna il numero di residenti stranieri tra il 2012 e il 2017 è cresciuto del 35%, mentre quello degli italiani dello 0,5%. A Napoli addirittura i residenti italiani diminuiscono dell’1,6%, gli stranieri aumentano del 77%.

Negli ultimi cinque anni la presenza dei residenti stranieri è aumentata più nei capoluoghi che negli hinterland. Con la sola eccezione di Genova e Napoli, è nei primi che si registra una incidenza della presenza straniera maggiore: a Milano e Brescia siamo al 19%, a Torino, Bologna e Firenze al 15%, a Verona, Venezia e Roma intorno al 13%. Quello appannaggio degli stranieri è però ancora un mercato immobiliare povero, fatto all’inizio di stanze e poi, con il passare del tempo, di microcase, dove il fattore prezzo costituisce l’elemento centrale: 300-400 euro per una stanza, 700-900 euro per un alloggio sono i parametri ricorrenti a Roma.

Centri storici

Cambiando versante, dal 2010 al 2016 le presenze turistiche sono aumentate a Firenze del 24,6%, a Venezia del 23,4%, a Roma del 30,6%. Già nel 2015 Roma ha superato i 34 milioni di presenze, Venezia i 10 milioni, Firenze i 9 milioni: numeri che nel 2016 hanno registrato un ulteriore incremento e anche il 2017 si stima sia un anno di crescita. Peraltro, i dati sono riferiti al sistema ricettivo del solo comune capoluogo. Considerando l’intera area vasta a Roma si superano i 41 milioni di presenze, a Venezia i 34 milioni, a Firenze i 14 milioni.

Protagonisti di questo boom sono i turisti stranieri: rappresentano il 63% delle presenze a Roma, il 74% a Firenze, l’85% a Venezia. Sono anche il segmento che cresce di più: nella capitale tra il 2010 e il 2016 le presenze internazionali sono aumentate del 34,9%, a Venezia del 27,2% e a Firenze del 23,4%. Rilevante è anche la crescita del numero di visitatori di alcuni siti culturali. Il Pantheon, finora ad accesso gratuito, nel 2016 ha avuto quasi 8 milioni di visitatori. Il Colosseo, che per ingressi eguaglia il British Museum di Londra, e i Musei Vaticani hanno superato la soglia dei 6 milioni di visitatori, gli Uffizi i 2 milioni.

È evidente che numeri di questo tipo impongono una riflessione sul cosiddetto overtourism. A Venezia il centro storico oggi ha appena 56.000 abitanti, poco più del 20% della popolazione comunale, solo sessant’anni fa (nel 1956) i residenti nel centro erano oltre 160.000, la metà della popolazione veneziana totale, ma già nel 1986 il loro numero si era dimezzato, riducendosi a 84.000 unità.

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