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IMPOSTE: PER PAGARLE SERVONO 269 ORE L’ANNO. LA SEMPLIFICAZIONE PASSA ANCHE DALLA LOCAL TAX

  • Redazione
  • 23 aprile 2015

Così come non ci sono soltanto le imposte sulla casa (anche se la loro incidenza è senza dubbio tra le più significative) allo stesso modo, per gli italiani le tasse non solo un problema economico (anche se è questa, ovviamente, la questione rilevante) ma anche di tempo. In particolare, quello che occorre regalare alla burocrazia. E se è vero che il tempo stesso è denaro, si capisce come tale fattore acuisca ulteriormente il fastidio con cui i contribuenti vivono il proprio rapporto con il fisco. 

A fotografare la situazione è stata, ancora una volta, la Cgia di Mestre, secondo i cui calcoli, tra le code agli sportelli, il tempo perso per recarsi dal commercialista o per compilare moduli, registri e scartoffie, i contribuenti italiani impiegano addirittura 269 ore all’anno per poter pagare le tasse, vale a dire ben 33 giorni lavorativi. Il dato, già di per sé disarmante, è ancora più avvilente se ci si confronta con gli altri Paesi europei per scoprire che in Europa solo i portoghesi percorrono una corsa ad ostacoli più “pesante” della nostra.

In ambito globale, la CGIA ricorda che i dati della Banca Mondiale segnalano che il Paese più virtuoso, da questo punto di vista, è il Lussemburgo, con 55 ore all’anno. Seguono l’Irlanda, con 80 ore, l’Estonia, con 81 e la Finlandia, con 93. Il dato medio dell’area dell’euro è pari a 165: poco più della metà del nostro.

Ovvio, dunque, guardare con favore ai provvedimenti di semplificazione fiscale messi in campo dal Governo Renzi, e in quest’ottica un riferimento non può non andare anche alla futura introduzione della local tax. Però, non mancano le precisazioni, a partire da quella del segretario di Cgia, Giuseppe Bortolussi: “L’estensione della fatturazione elettronica anche tra imprese private va nella direzione auspicata. Tuttavia, è necessario evitare un aumento dei costi amministrativi a carico delle piccole imprese, assicurando a queste ultime non solo l’accesso alle piattaforme informatiche del Ministero Delle Finanze, ma anche la fornitura gratuita dei software per la gestione e la conservazione delle fatture”.

 

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