Mutui, Sileoni (Fabi): “Serve più Stato per aiutare i giovani a comprare casa”
Dove gli aiuti pubblici sono più forti, i tassi sono più bassi. In Italia, invece, i giovani faticano ad accedere al credito: servono garanzie più alte e misure strutturali nella prossima legge di Bilancio
In Italia comprare casa è sempre più difficile, soprattutto per i giovani. A lanciare l’allarme è Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, che in un’intervista al Tg2 Italia Europa ha chiesto un rafforzamento dei sostegni pubblici per facilitare l’accesso al credito immobiliare.
«I dati europei parlano chiaro: dove lo Stato interviene con garanzie e agevolazioni fiscali, le banche offrono mutui a condizioni più favorevoli», ha spiegato Sileoni. «In Italia esiste già un fondo pubblico che garantisce fino a 250.000 euro, ma questa soglia va alzata: i prezzi delle abitazioni sono aumentati e servono impegni finanziari più consistenti».
Secondo il leader del sindacato bancario, misure in questa direzione dovrebbero essere inserite nella prossima legge di Bilancio, anche per sostenere un settore strategico come l’edilizia, che incide per il 12,7% sul Pil nazionale.
Il confronto con l’Europa è impietoso. L’Italia registra un tasso medio sui mutui pari al 3,19%, leggermente inferiore alla media dell’Eurozona (3,28%), ma più alto rispetto a Paesi come Spagna, Francia e Finlandia. In questi Stati, i tassi più bassi sono il frutto di tre fattori: maggiore concorrenza tra le banche, garanzie pubbliche più robuste e un sistema fiscale più favorevole.
«C’è anche un tema di redditi», ha aggiunto Sileoni. «Nei Paesi del Nord Europa gli stipendi sono più alti e stabili, e questo consente alle banche di concedere credito a condizioni migliori. In Italia, invece, la precarietà del lavoro e le retribuzioni più basse fanno aumentare la richiesta di garanzie e i costi per i mutuatari».
Il messaggio è chiaro: senza un intervento strutturale dello Stato, il sogno della casa rischia di restare fuori portata per un’intera generazione.