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NUOVA FISCALITÀ SUL COMODATO GRATUITO IMMOBILIARE: LE PERPLESSITÀ DELL’UPPI

  • Redazione
  • 20 gennaio 2016

“Prendiamo atto che una parte del gettito che i Comuni perderanno con l’abolizione della Tasi sulle prime case sarà, in parte, recuperata dall’Imu e dalla Tasi sugli immobili concessi in uso gratuito ai famigliari e dall’applicazione della cosiddetta super Tasi, che consentirà ai Comuni di aumentare, anche per il 2016, l’aliquota complessiva di Imu e Tasi fino ad un massimo dell’11,4 per mille”. A sollevare la questione, Gabriele Bruyère e Jean-Claude Mochet, rispettivamente presidente nazionale e presidente della commissione fiscale dell’Uppi. 

“La legge di Stabilità – puntualizzano Bruyère e Mochet – ha introdotto la riduzione del 50% per l’Imu e la Tasi per le unità immobiliari, escluse quelle di categoria catastale A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che destinano l’immobile ad abitazione principale a condizione che: il contratto di comodato venga registrato, il comodante possieda un solo immobile in Italia oltre a quello ceduto gratuitamente e i due immobili siano ubicati nello stesso comune. Ai Comuni sarà, quindi, preclusa la possibilità di prevedere l’esenzione totale per tale tipologia di immobili. Riteniamo grave l’aver introdotto l’obbligatorietà della registrazione per i contratti di comodato tra padre e figlio con un costo di 232 euro per la registrazione, che sia aggiunge a quello per l’attestato di certificazione energetica Ape; e giudichiamo del tutto inopportuno l’aver escluso tutti i comodanti che possiedono, secondo l’interpretazione letterale della norma, oltre all’immobile concesso in comodato, un altro immobile come ad esempio, un negozio, un ufficio o un terreno agricolo”.

L’Uppi stima che, degli oltre un milione e trecento mila immobili concessi in uso gratuito a famigliari, non più del 10% avrà diritto all’agevolazione o avrà la convenienza a beneficare della nuova normativa introdotta dalla legge di Stabilità, con la conseguenza che molti piccoli proprietari immobiliari, non possessori della sola prima casa, nel 2016 pagheranno di Imu e Tasi più del 2015.

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