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OSPITARE UN RIFUGIATO IN CASA: A MILANO SI PENSA DI FARLO ANCHE CON GLI SFRATTATI

  • Redazione
  • 21 gennaio 2016

Poche o tante che siano, 40 famiglie milanesi hanno consegnato la candidatura ad ospitare nella propria casa un rifugiato, titolare di protezione internazionale, per un periodo di circa sei mesi. È questo l’esito del bando del Comune di Milano, chiuso il 15 gennaio, per il censimento di un elenco di famiglie disponibili a partecipare al nuovo progetto di ospitalità finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. 

L’iter del progetto adesso prevede la valutazione delle candidature da parte di una commissione cui parteciperanno assistenti sociali del Comune, della Cooperativa e del Consorzio Farsi Prossimo, che indicheranno i ragazzi beneficiari tra quelli già seguiti da tempo. Delle famiglie, tutte residenti a Milano, si sa che sono composte da persone tra i 30 e i 50 anni, per lo più con figli in età scolare, residenti in varie zone della città. Tre famiglie sono di origine straniera. Ogni famiglia riceverà un contributo di 350 euro al mese per le spese di vitto e alloggio dell’ospite (un costo giornaliero di circa 11 euro al giorno, contro i 35 euro per l’accoglienza in struttura, pari ad un risparmio del 70% circa). A breve lo stesso modello di accoglienza sarà realizzata dal Comune anche nel caso di sfrattati per cui si individueranno famiglie disposte all’accoglienza.

Dopo le verifiche del caso, il coordinatore del progetto verificherà la presenza delle caratteristiche strutturali mediante una visita domiciliare: l’alloggio deve trovarsi a Milano ed essere idoneo per l’utilizzo ad uso abitazione. Le famiglie ospitanti dovranno inoltre mettere a disposizione una camera da letto dedicata all’ospite e garantire l’utilizzo di servizi igienico-sanitari idonei (possibilmente con un bagno dedicato) e arredo minimo per abiti e beni.

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