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PARTITE IVA: CALANO QUELLE RELATIVE ALLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI

  • Redazione
  • 14 gennaio 2016
Chi le apre, chi le chiude, chi sta ancora valutando se possa essere una soluzione professionalmente competitiva e fiscalmente vantaggiosa. Si tratta delle partite Iva, che in molti casi riguardano professionisti che hanno a che vedere con il settore della casa o del condominio. 
Ebbene, secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel mese di novembre 2015 sono state aperte 38.607 nuove partite Iva, e in confronto al corrispondente mese dell’anno precedente si registra una sostanziale stabilità (-0,1%). La distribuzione per natura giuridica mostra che il 69,3% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 24,5% da società di capitali, il 5,2% da società di persone; la quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente l’1% del totale delle nuove aperture. 

TIPOLOGIE
Rispetto al mese di novembre 2014 vi è stato un apprezzabile aumento di avviamenti per le società di capitali (+13,2%), mentre le persone fisiche e le società di persone fanno registrare una diminuzione (rispettivamente del 3,7% e del 7,8%). 

TERRITORIO
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 43,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,6% al Centro e il 33,9% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso mese del 2014 mostra incrementi significativi nella Provincia Autonoma di Trento (+18%), in Emilia Romagna (+12,8%) e Liguria (+8,7%), mentre le flessioni più consistenti si rilevano nella Provincia Autonoma di Bolzano (-30,5%), Molise (-9,8%) e Valle d’Aosta (-8,3%).

I SETTORI
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva con circa il 24,2% del totale, seguito dalle attività professionali con il 13,2% e dall’agricoltura con il 9,8%. Rispetto a novembre 2014, tra i settori principali si osserva un aumento sensibile nel comparto dei trasporti/magazzinaggio (+30,7%) e, aumenti seppure più contenuti nell’agricoltura (+16,8%) e nelle attività manifatturiere (+12,6%). Le maggiori flessioni di aperture di partite Iva si registrano, invece, nelle attività professionali (- 16,5%), in quelle finanziarie (-8,8%) e nei servizi di comunicazione (-6%). 

IDENTIKIT
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione è relativamente stabile, con il 61,4% di aperture di partite Iva che appartengono al genere maschile. Il 49% viene avviato da giovani fino a 35 anni e il 33,1% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, la classe di età più giovane registra un significativo calo di aperture (-10,5%), mentre le classi più anziane mostrano incrementi tra il 12 e il 13%. Analizzando il Paese di nascita, si evidenzia che un avviamento su cinque è operato da parte di un soggetto nato all’estero. Nello scorso mese di novembre, 2.942 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario, mentre 9.312 soggetti hanno aderito al regime fiscale di vantaggio. Complessivamente, tali adesioni rappresentano il 31,7% del totale delle nuove aperture. La possibilità di opzione tra i due regimi è stata prevista dal decreto “milleproroghe” approvato a dicembre 2014 (DL 192/2014) ed è valida solo per il 2015, in considerazione della circostanza che da gennaio 2016 è in vigore solo il regime forfetario. 
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