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Sicurezza, imposte, proprietà: le richieste di Confabitare al futuro Parlamento

  • Quotidiano Del Condominio
  • 1 marzo 2018

[A cura di: Alberto Zanni – presidente nazionale Confabitare] Come associazione di proprietari immobiliari chiediamo ai candidati alle ormai imminenti elezioni un impegno concreto su alcuni temi che riteniamo di vitale importanza per il nostro Paese e per i quali ci siamo battuti e continueremo a batterci.

  1. Tasse sulla casa. I proprietari immobiliari non possono essere considerati dallo Stato come un bancomat cui attingere a piene mani quando si ha bisogno di risorse, come è accaduto troppo spesso negli ultimi anni. Il carico fiscale sulla casa è tuttora insostenibile per molti cittadini che hanno il solo torto di possedere un appartamento. Chiediamo quindi una drastica riduzione delle imposte sugli immobili, a partire dall’abbassamento delle aliquote Imu e dall’abolizione dei balzelli che gravano su successioni e donazioni, e ribadiamo l’impignorabilità della prima casa.
  2. Sfratti. Per Confabitare occorre che i proprietari abbiano la certezza di rientrare in possesso dei loro immobili in caso di necessità e che l’esecuzione degli sfratti avvenga in tempi brevi, contrariamente a quanto accade ora. La gran parte degli sfratti è dovuta alle morosità degli inquilini, quindi auspichiamo un intervento legislativo che tutela i proprietari in questo senso garantendo la piena esecutività dei provvedimenti e tempi certi.
  3. Occupazioni abusive. Sulle occupazioni abusive Confabitare ha da sempre un atteggiamento di massima fermezza. Altrettanto non si può dire delle istituzioni, che spesso hanno mostrato indulgenza verso quei gruppuscoli organizzati che, strumentalizzando le reali esigenze di numerose famiglie, hanno fatto delle occupazioni una sorta di professione. In una società civile le regole vanno rispettate, e chi le infrange va punito, il che significa sanzioni severe agli occupanti e sgombero immediato degli immobili.
  4. Crisi del commercio. La crisi del commercio a livello nazionale è sotto gli occhi di tutti. Le serrande abbassate sono sempre più numerose e la chiusura riguarda soprattutto i negozi di vicinato e le piccole botteghe. Per rivitalizzare il settore del commercio, fondamentale per la nostra economia, occorre introdurre la cedolare secca per i canoni dei negozi, calmierare i prezzi degli affitti e prevedere agevolazioni fiscali e burocratiche per i commercianti.
  5. Sicurezza. Che l’Italia sia un Paese insicuro è una triste realtà certificata dai dati. Le cronache registrano quotidianamente rapine, furti, aggressioni e violenze di ogni genere. Intere zone e addirittura quartieri delle grandi città sono diventati sinonimo di spaccio, violenza, degrado, dove spadroneggiano bande di delinquenti e balordi di ogni nazionalità. Che fare di fronte a tutto ciò? Più forze dell’ordine in campo, più controlli e prevenzione, tolleranza zero per chi delinque e certezza della pena. La “ ricetta Giuliani” , il sindaco che bonificò New York nella seconda metà degli anni ’90, resta per noi la più efficace.
  6. Legittima difesa. È un tema particolarmente avvertito dai proprietari di casa, che ormai si sentono insicuri anche all’interno delle mura domestiche. Qui occorre essere chiari e uscire dall’ambiguità di leggi pasticciate e confuse. La riforma della legittima difesa deve schierarsi dalla parte delle vittime senza se e senza ma, e riconoscere la piena facoltà di reagire ad una aggressione violenta per tutelare la propria vita, la propria famiglia ed i propri beni.
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