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STOP AL NUOVO CATASTO: LA SODDISFAZIONE DI ASSOEDILIZIA E FIMAA-CONFOCOMMERCIO

  • Redazione
  • 25 giugno 2015

Il congelamento della riforma del catasto, dopo la cassazione del decreto sugli algoritmi dal Consiglio dei Ministri di martedì sera, è stata accolta con non poca soddisfazione dal mondo immobiliare, sia da parte dei proprietari, sia dagli operatori del settore della mediazione.

Secondo Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, “la sospensione dell’iter della revisione catastale rappresenta il vero segnale di inversione di tendenza da parte del legislatore fiscale, di cui ha bisogno il risparmiatore della casa. La fiducia nel mercato potrà in tal modo cominciare a tornare. Finalmente si inizia a capire in quale tunnel ci si stava infilando con una riforma catastale che non sarebbe giovata ad alcuno, con il rischio che i più potessero esser schiacciati, sul piano fiscale, da un meccanismo incontrollabile, ad onta di tutte le dichiarazioni politiche e le buone intenzioni in senso contrario”.

Sul tema è intervenuto anche Valerio Angeletti, presidente di Fimaa-Confcommercio: “La riforma del Catasto è senz’altro necessaria, ma approvarla senza aver prima avviato un progetto di riforma di abbassamento della pressione fiscale sul mattone potrebbe generare più problemi che benefici, soprattutto tra le fasce deboli già duramente colpite dalla crisi degli ultimi anni. Intervenire in un settore chiave come quello della casa significa coinvolgere una platea di oltre 20 milioni di cittadini e ben 60milioni di unità immobiliari. Per cui l’obiettivo di una riforma di tale portata deve essere quello di correggere le inadeguatezze che fanno pagare troppo ad alcuni e troppo poco ad altri, riducendo così la forbice del disagio sociale, e di porre le basi per una politica abitativa che tenga conto delle dinamiche socio-demografiche attuali. Anche per tale ragione il testo di riforma prevedeva l’invarianza di gettito, ma se questa contiene ancora delle falle, allora forse è meglio fermarsi a riflettere, con l’obbligo di riprendere i lavori per portare a casa una riforma che abbia regole chiare ed eque e che metta d’accordo tutti”.

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