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Condominio, Calabrese (Unai): “Per farsi ascoltare dalla politica serve unità tra le associazioni”

  • Quotidiano Del Condominio
  • 8 maggio 2020

[A cura di: Rosario Calabrese, presidente nazionale UNAI – www.unai.it] Nei giorni scorsi abbiamo fatto avere, ai nostri parlamentari di riferimento, un documento nel quale avanziamo cinque nostre precise richieste/suggerimenti per interventi legislativi di urgenza in relazione alla figura dell’amministratore di condominio.

Il nostro intervento si è reso necessario a causa del fatto che è stata recepita, come Ordine del Giorno alla Camera dei Deputati, una ennesima proposta a nostro avviso dissennata di modifiche della normativa condominiale che, ove convertita in legge, sarebbe un’autentica sciagura per la categoria.

Tale articolato in 7 punti  esordisce con le seguenti testuali parole “Dopo l’articolo 72-quater, aggiungere il seguente art. 72-quinquies (Disposizioni in materia condominiale).”.

Ora, l’ordine del giorno in questione è irricevibile per i seguenti motivi:

  • non è possibile inserire un articolo “72-quinquies” in quanto non esiste un art. “72-quater” nelle “Disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie”;
  • non si può modificare il codice civile (il quale contiene norme che produrranno i propri effetti anche dopo l’emergenza) introducendovi norme di dubbia opportunità ed efficacia, anche per il periodo emergenziale, in quanto tali norme avrebbero conseguenze nefaste sull’istituto e la sua funzionalità.

Le proposte di emendamento di UNAI

Noi di UNAI, preoccupati per le sorti della categoria, tanto abbiamo pressato i politici che, al momento, abbiamo ben due proposte di emendamento, presentate da soggetti diversi, alla AC 2461, art. 41: uno dell’on. Cataldi (la cui versione originaria è della nostra referente Sen Ricciardi) e l’altro a firma dell’on. Grimaldi.

Le nostre proposte di emendamento si possono così riassumere:

  1. la possibilità per l’amministratore di accedere al condominio secondo necessità per gli adempimenti necessari a garantire la fruizione dei servizi comuni condominiali;
  2. lo spostamento dei termini previsti dall’articolo 1130 c.c. co. 1, punto 10 (convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto annuale) di ulteriori 180 giorni a decorrere dalla data in cui sarà dichiarata la cessazione dell’emergenza coronavirus;
  3. la possibilità di tenere l’assemblea in videoconferenza, almeno per i casi di urgenza, stante il divieto di tenere assemblee, sancito da DPCM dell’8.03.2020;
  4. lo spostamento di un ulteriore anno per procedere agli adeguamenti antincendio sanciti dal Dm Min. Interno del 25.01.2019, dal momento che non è possibile convocare l’assemblea e appaltare i lavori, preso atto che anche gli appalti, oltre che l’assemblea, sono interdetti a causa dell’emergenza;
  5. il riconoscimento del ruolo sociale, primario e determinante, dell’amministratore di codominio, stante l’obbligo di rimanere a casa, quindi in condominio, per la stragrande maggioranza degli italiani, sancito come luogo di dimora obbligata con il decreto “#iorestoacasa”.

Con nostre del 22.03.2020 alla Presidenza del Consiglio e del 6.04.2020 alla Commissione Parlamentare Industria Commercio e Turismo avevamo anche, pressantemente, richiesto l’inserimento del codice ATECO 6832 fra le attività abilitate a continuare ad operare, nonostante il lockdown. Questo risultato è stato ottenuto con il DPCM 26.04.2020.

L’obiettivo è stato raggiunto, sicuramente, grazie anche all’apporto e alle pressioni di altri soggetti che hanno a cuore la sorte della categoria degli amministratori, perché ne fanno parte e sono direttamente coinvolti.

Parole d’ordine: unità

Da questa duplice esperienza ho desunto il convincimento che la nostra categoria può essere vincente solo se unita, a prescindere dalle sigle e dagli interessi personali.

Dobbiamo trovare il coraggio di individuare gli elementi che ci uniscono, ignorando ogni altro.

Occorre presentarsi al referente politico con obiettivi condivisibili, lucidità di intenti, chiarezza espositiva e abnegazione personale, nel superiore interesse della categoria.

Da troppi decenni il ruolo sociale ed economico dell’amministratore di condominio è sottovalutato e vilipeso. Occorre far sentire con forza la nostra voce e pretendere quei diritti inalienabili costituzionali che ogni giorno ci guadagniamo sul campo, ma di cui nessuno, a cominciare dai condòmini, ci riconosce il merito.

Ritengo sia indispensabile creare un coordinamento di tutte le sigle associative della categoria per fare un fronte unico da contrapporre allo strapotere dei condòmini (innanzitutto), ma anche e soprattutto per interfacciarsi con la rappresentanza politica, a maggior tutela della categoria.

Nei prossimi giorni, con congruo anticipo, UNAI invierà ai Presidenti di tutte le sigle associative note (nessuna esclusa), della categoria, un invito a partecipare a una video conferenza per un confronto leale, schietto, diretto e, mi auguro, costruttivo.

Intanto, se ci sono proposte, possono essere inviate all’indirizzo info@unai.it.

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  • amministratori di condominio
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