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ODG AMMINISTRATORI. ANAIP: “PIÙ PROFESSIONALITÀ”; CONFEDILIZIA: “SOLO BUROCRATIZZAZIONE”

  • Redazione
  • 20 giugno 2017
“Si tratta semplicemente di uno dei numerosissimi ordini del giorno (e cioè atti nei quali in Parlamento vengono trasformati alcuni emendamenti per far contento qualcuno senza alcun effetto pratico). Nel merito, siamo del tutto contrari. Si tratterebbe di una burocratizzazione fuori dal tempo, che sembra avere il solo scopo di ostacolare l’attività di tanti amministratori del proprio condominio: una figura apprezzata dai condòmini di tutta Italia, alla quale la riforma del condominio ha anche dato una valorizzazione ulteriore”. Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, liquida con poche parole l’ordine del giorno a firma dei senatori Mandelli, Azzollini, Boccardi, Ceroni, Galimberti, approvato nell’ambito della discussione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 50/2017, a fronte della decadenza dell’analogo emendamento, a causa dell’approvazione con voto di fiducia del maxi-emendamento sulla Manovrina di primavera.
Più positivo il giudizio del presidente Uppi Gabriele Bruyére: “pare che ci si accinga ad accogliere quanto già da tempo era stato proposto da Anaci e Uppi, e cioè un Registro (dato che un albo o un collegio non è possibile istituirlo per mancanza di un titolo di studio). Meglio se è il Ministero a tenerlo ma devono essere specificati quali siano le associazioni che possono predisporre i corsi e gli esami per i nuovi amministratori e come possano iscriversi gli amministratori che svolgano l’attività regolarmente dopo avere seguito gli attuali corsi.
LA SODDISFAZIONE DI ANAIP
Ma il più entusiasta di tutti è certamente Giovanni De Pasquale (nella foto), presidente di Anaip, associazione promotrice dell’odg: “Esprimo un doveroso ringraziamento al vice presidente della Commissione Bilancio del Senato, Andrea Mandelli, e agli altri senatori che hanno ritenuto opportuno presentare l’ordine del giorno proposto dalla ANAIP alla Manovra di Bilancio. Ma non meno al relatore Giorgio Santini, per aver espresso parere favorevole, ed al vice ministro Enrico Morando, per averlo accolto a nome del Governo. Un importante lavoro di squadra che ha visto come parte attiva il Sottosegretario al Ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri, anche lui sempre al fianco delle associazioni, che come la nostra, si impegno da anni per rendere sempre più qualificata questa figura professionale. Questo Ordine del giorno è volto esclusivamente a contrastare l’evasione fiscale da parte di coloro che si improvvisano amministratori di condominio, esercitando impropriamente l’attività”.
COSA PREVEDE L’ODG
Ecco in sintesi con l’accoglimento dell’Ordine del Giorno a cosa si impegna il Governo:
* al fine di arginare il fenomeno dell’evasione fiscale nel settore della gestione condominiale e dell’esercizio abusivo dell’attività, a valutare la possibilità di emanare in tempi brevi un apposito Decreto Ministeriale demandando al Ministero della Giustizia l’attuazione di un regolamento che preveda l’obbligo per tutti coloro che svolgono l’attività di amministratore immobiliare e/o condominiale, anche se solo del condominio in cui sono residenti, di iscriversi ai meri fini pubblicistici e a loro spese, in un apposito Registro tenuto presso il Ministero della Giustizia. Tale Registro dovrà contenere i dati anagrafici di ogni amministratore, l’eventuale nominativo dell’associazione di categoria alla quale è iscritto, i dati relativi al regime fiscale con il quale opera, oltre a riportare annualmente i riferimenti dell’associazione di categoria del settore o l’ente presso il quale ha frequentato il corso di aggiornamento professionale obbligatorio, con il superamento del relativo esame, svolto ai sensi del D.M. 140/2014;
* a valutare la possibilità di prevedere all’articolo 71-bis delle disposizioni d’attuazione del Codice civile, l’immediata revoca dell’amministratore non solo se in mancanza dei requisiti previsti dal presente articolo, ma anche se svolge l’attività senza essere iscritto nel Registro di cui sopra, prevedendo l’applicazione di sanzioni amministrative di notevole entità;
* a valutare la possibilità di adottare misure volte a precisare che la cancellazione dal Registro degli amministratori condominiali ed immobiliari, tenuto presso il Ministero della Giustizia, può essere richiesta solo in caso di cessazione dell’attività e con apposita comunicazione inviata contemporaneamente al Ministero della Giustizia ed all’Agenzia dell’Entrate che detiene tutti i riferimenti dei codici fiscali dei condomini e ai quali deve essere abbinato, già allo stato attuale, il nominativo dell’amministratore di condominio in carica.
IL COMMENTO
“Sia chiaro non si parla di albo o di riconoscimento di altra natura della professione, ma di far luce su chi sono realmente coloro che svolgono l’attività di amministratore, un mondo sommerso di improvvisati che occorre far emergere e che danneggia chi lavora correttamente e con professionalità – puntualizza il presidente De Pasquale -. Ora auspichiamo che il Governo, tramite il Ministero della Giustizia, proceda in questa direzione dando seguito all’impegno assunto con questo ordine del giorno. Come associazione riteniamo che così Governo e Parlamento possano riconoscere anche l’importante impegno assunto da diverse associazioni di categoria nell’interesse di chi già svolge regolarmente questa attività, continuando a vedere in noi un interlocutore privilegiato per il lavoro che si dovrà predisporre per definire il regolamento ministeriale relativo al Registro”.
Ma qual è il contesto di partenza? “Ad oggi – rammenta il presidente Anaip – sappiamo, da SoSe e Agenzia delle Entrate, che ci sono circa 15 mila professionisti che nel 2015 hanno dichiarato con lo Studio di Settore di svolgere l’attività di amministratore e che sono quasi tutti iscritti alle associazioni di categoria più rappresentative del settore. Ma tutti gli altri chi sono? Come Anaip, ad esempio, monitoriamo i nostri iscritti a partire dalla verifica del rispetto dei requisiti previsti dall’art. 71bis delle disposizioni d’attuazioni del codice civile e dell’aggiornamento professionale ai sensi del DM 140/2014. Solo obbligando, anche con la collaborazione delle associazioni di Categoria del settore, tutti coloro che vogliono svolgere tale attività a dichiararlo formalmente al Ministero della Giustizia si può evitare che i condòmini si trovino ad essere amministrati da coloro che non solo non posseggono alcun requisito previsto per legge, ma che molto spesso evadono anche il fisco evitando di dichiarare il compenso che percepiscono come onorario. Naturalmente nella nostra proposta è previsto che anche l’amministratore/condomino risponda a tutti i requisiti previsti per legge. È giunto il momento di mettere un freno a questo perverso meccanismo di concorrenza sleale che danneggia non solo gli amministratori professionisti, ma tutta l’utenza condominiale. Svolgere questa attività, già da tempo, comporta la necessità di avere competenze altamente specializzate ed un continuo aggiornamento pertanto, è giusto che solo coloro che le posseggono la possano intraprendere”.
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