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CASE DI SECONDA MANO: STOP ALLA PICCHIATA. I PREZZI TORNANO A SALIRE

  • Redazione
  • 28 febbraio 2017
Sospirata battuta d’arresto per il calo (che sembrava senza fine) dei prezzi delle case usate. Nel mese di gennaio, secondo le rilevazioni effettuate dal portale specializzato Idealista.it., le quotazioni hanno fatto segnare un seppur timido ritorno in terreno positivo (+0,1% per una media nazionale di 1.895 euro/mq. L’andamento tendenziale dei valori immobiliari resta comunque chiaramente negativo, con un calo di 4,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; tuttavia, quello registrato è un segnale di stabilizzazione, che viene dopo un altro anno all’insegna dei ribassi per il mattone italiano. Nei centri maggiori, peraltro, si evidenzia già una prevalenza di segni più, con oscillazioni minime, tra il -1% e +1%; ed è ipotizzabile che in alcune di queste città prezzi torneranno a salire nel corso del 2017, mentre a livello generale difficilmente si vedranno grossi recuperi nei prossimi trimestri. 

REGIONI

Sono 5 le regioni in saldo positivo dopo il mese di gennaio, con il balzo più significativo in Liguria (2,4%) seguita da Umbria (1,9%) e Molise (1,6%). Prezzi congelati in Sardegna Veneto e Toscana, mentre tutte le altre regioni segnano battute d’arresto con i cali più sensibili in Valle d’Aosta (-3,2%), Basilicata (-2,9%) e Calabria (-1,6%). Sforbiciata sopra l’un per cento anche in Lombardia (1,4%). A livello di valori nominali la Liguria consolida la prima piazza con una media di 2.747 euro al metro quadro per abitazione, seguita da Lazio (2.518 euro/mq) e Valle d’Aosta (2.438 euro/mq). Calabria (920 euro/mq), Molise (1. 073 euro/mq) e Basilicata (1.160 euro/mq) sono le regioni più economiche della Penisola. 

PROVINCE

Sono 39 le province italiane con prezzi in segno positivo a gennaio, con i rimbalzi maggiori a Savona (6,3%), Alessandria (3,6%) e Ascoli Piceno (3,5%). In netta prevalenza, tuttavia, le aree in segno negativo – sono 64 sulle 106 delle province italiane rilevate nel report – con le oscillazioni più marcate nelle province di Belluno (-11,6%), Gorizia (-8,5%) e Bergano (-6,1%). Il ranking delle province più care vede in testa Savona (3.374 euro/mq), Bolzano (3.095 euro/mq) e Imperia (2.775 euro/mq). Dal lato opposto della graduatoria troviamo 15 aree dove i valori non superano i mille euro al metro quadro, da Frosinone (997 euro/mq) a Biella (674 euro/mq), che chiude la graduatoria dei prezzi provinciali.

CAPOLUOGHI

Nonostante il timido rialzo tendenziale di gennaio c’è ancora una prevalenza di capoluoghi in terreno negativo (59 su 105 monitorati), ma la corsa a ribasso dei prezzi va lentamente riassorbendosi a livello dei centri maggiori dove, fatta eccezione per gli sbalzi di Firenze (1,4%) e Bari (-2%), i valori sono pressocché stabili ovunque. Variazioni modeste, con timidi segnali di recupero si registrano per esempio a Milano (0,7%), Genova (0,5%) e Napoli (0,4%), all’opposto Roma (-0,6%) e Palermo (-1%) sono in flessione.

I piccoli comuni capoluogo sembrano invece ancora lontani dalla stabilizzazione, con andamenti alterni tra gli “alti” di Alessandria (4,8%), Novara (4,4%) e Massa (3,9%) e i ”bassi“ Ascoli Piceno (-5,8%) e Ferrara (-6,3%) e Bergamo (-8%). Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.384 euro/mq) è la città più cara davanti a Milano (3.450 euro/mq) e Firenze (3.447 euro/mq). Ultima nella graduatoria stilata dal portale idealista c’è Biella con 700 euro al metro quadro davanti a Caltanissetta (908 euro/mq) e Vercelli (931 euro/mq). 

L’INDICE

Per la realizzazione dell’indice di Idealista sono stati analizzati i dati di 351.620 annunci immobiliari pubblicati sul portale nel mese di gennaio del 2017. Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita, nel corso del periodo analizzato. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi.

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