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La casa? Con minori imposte sarebbe un investimento migliore

  • Quotidiano Del Condominio
  • 31 gennaio 2018

Per gli italiani la casa è da sempre un grande bene, sia economico che affettivo. L’ultima ricerca dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni (compagnia ufficiale dell’Automobile Club d’Italia), lo conferma: più di un italiano su due infatti (54%) ha dichiarato di credere ancora nel valore del mattone, ma rispetto al passato ammette di avere molte più paure. La maggiore preoccupazione è legata all’incertezza su tasse e cambiamenti normativi che – vuoi con l’introduzione di obblighi o il venir meno di agevolazioni e detrazioni – preoccupa quasi un connazionale su due (46%).

A suscitare timori sono anche le potenziali fluttuazioni del mercato immobiliare (44%), gli eventi catastrofali come terremoti e inondazioni (32%) e il potenziale peggioramento del contesto ambientale circostante, provocato dal degrado, da interventi edilizi o da aumenti del livello di criminalità e inquinamento della zona (41%).

La proprietà

Nonostante queste preoccupazioni, l’abitazione continua a rivestire un ruolo molto importante come investimento per il futuro, proprio e della propria famiglia, vedendo nel patrimonio immobiliare un bene rifugio per tempi incerti (28%), una forma di investimento finalizzata all’affitto (28%) o alla rivendita (17%), o un lascito per i propri figli (27%).

Secondo i dati emersi dalla ricerca, poi, la proprietà batte decisamente l’affitto affitto nelle preferenze abitative degli italiani (84% vs 16%). Il 38% degli italiani, in particolare, investirebbe nella sua stessa città, il 16% in campagna o all’estero e il 15% in piccoli centri cittadini.

Non tutti, però, la pensano così: il 21% dei connazionali, infatti, non crede nel valore del mattone come bene di investimento e il 16% preferirebbe la locazione alla proprietà perché – afferma – comporta meno responsabilità (50%), meno tasse (29%) ed è una formula più flessibile, particolarmente adatta a chi ha la necessità di muoversi più facilmente e cambiare casa e città in modo agevole (21%).

Protezione

Ma come proteggere il valore dell’abitazione? Un italiano su tre (35%) ritiene che di fatto non sia possibile tutelarsi, mentre un ulteriore 38% ritiene che la soluzione sia tenersi sempre aggiornato sulle novità normative e l’andamento del mercato immobiliare (38%). Un altro 24% si proteggerebbe con una polizza assicurativa specifica (24%) e il 19% si rivolgerebbe a un consulente.

“La nostra ricerca evidenzia come la casa per gli italiani continui a rappresentare un bene molto importante, non solo come ambiente di vita per l’individuo e per la famiglia, ma anche come forma di investimento per il domani. Considerata la sua importanza, l’abitazione è allora uno fra i beni che meritano maggiore attenzione e tutela e che è quindi fondamentale proteggere con adeguate coperture”, commenta Marco Brachini, direttore marketing, brand e customer relationship di Sara Assicurazioni.

Focus su Torino

Su valore della casa e forme di protezione l’Osservatorio di Sara Assicurazioni ha dedicato, poi, un forum alla realtà torinese, dove solo il 48%) degli intervistati (contro il 54% nazionale) crede ancora nel valore del mattone. L’incertezza su tasse e cambiamenti normativi preoccupa più di un torinese su due (60%). A suscitare timori sono anche le potenziali fluttuazioni del mercato immobiliare (56%), il peggioramento del contesto ambientale circostante, provocato dal degrado, da interventi edilizi o da aumenti del livello di criminalità e inquinamento della zona (54%), e gli eventi catastrofali come terremoti e inondazioni (21%).

L’abitazione continua, tuttavia, ad essere ritenuta un investimento importante, per il futuro proprio e della propria famiglia, come bene rifugio per tempi incerti (48%); lascito per i propri figli (24%); o forma di investimento finalizzata all’affitto (12%) o alla rivendita (16%). Probabilmente anche per questa ragione la proprietà batte di gran lunga l’affitto (83% vs 17%), con il 33% dei torinesi, in particolare, che investirebbe nella sua stessa città, il 17% in campagna o all’estero e il 15% in piccoli centri cittadini.

Un’ultima annotazione sul fattore protezione della casa: più di un torinese su tre (40%) ritiene che di fatto non sia possibile tutelarsi, mentre per un ulteriore 42% la soluzione è tenersi sempre aggiornati sulle novità normative e l’andamento del mercato immobiliare. Un altro 21% si proteggerebbe con una polizza assicurativa specifica e il 15% si rivolgerebbe a un consulente.

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