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LE VALVOLE TERMOSTATICHE FISCHIANO? CAUSA E POSSIBILI SOLUZIONI

  • Redazione
  • 10 ottobre 2016

[A cura di: Herz]

Un impianto idraulico correttamente bilanciato è sinonimo di efficienza termica, risparmio economico e puntale funzionamento. Bilanciare l’impianto permette infatti di beneficiare della sua piena resa, evitando l’insorgere di eventuali disfunzioni (es.: fenomeni di rumorosità), nonché le conseguenti lamentele degli utenti finali. Quando però ci si trova a dover intervenire su impianti idraulici esistenti e datati, effettuare il bilanciamento può non essere cosa semplice, soprattutto quando non se ne conosce l’esatta conformazione e la rete di distribuzione. L’eventuale sbilanciamento del sistema, può risultare particolarmente evidente all’atto dell’accensione stagionale.

Ora, tra pochi giorni è appunto prevista l’accensione dei primi impianti di riscaldamento nei territori riferibili alla zona climatica E. Diverse sono le anomalie che possono manifestarsi durante tale operazione. Ove installate le valvole termostatiche si possono verificare dei rumori meglio conosciuti come “fischi”. Vediamo innanzi tutto perché ciò accade e come risolvere.

La valvola termostatica all’aumentare della temperatura ambiente va a ridurre l’afflusso di acqua al radiatore, ma se la pressione differenziale a cavallo del corpo valvola è superiore a 0,2 bar, cioè 2 metri di colonna d’acqua, la velocità del fluido vettore all’interno del corpo valvola aumenta e crea un fruscio che viene percepito dall’utente finale come un fischio. Da qui la frequente segnalazione che gli installatori idraulici ricevono in questo periodo.

LA SOLUZIONE

Un metodo pratico ed efficace per eliminare le rumorosità moleste nell’impianto è l’installazione del regolatore di pressione differenziale: un dispositivo automatico da installare sulla colonna di ritorno e, da collegare poi alla colonna di mandata mediate l’apposito capillare. Per facilitare l’installazione del capillare è possibile montare una valvola di bilanciamento partner dotata di tappi laterali dove andare a fissare il capillare.

Dopo aver completato l’installazione del regolatore di pressione differenziale con il capillare sulla mandata, il dispositivo diventa automatico. Quindi, se tramite il capillare viene rilevato un aumento della pressione sulla colonna di mandata, a causa dalla chiusura delle valvole termostatiche, il regolatore di pressione differenziale crea una strozzatura sul ritorno, aumentando così la pressione anche sulla colonna di ritorno.

L’obiettivo è mantenere la pressione differenziale (?p) costante tra mandata e ritorno e, comunque sotto il valore di 0,2 bar. A tale scopo, è quindi fondamentale tarare con precisione il regolatore di pressione differenziale sulla base della portata della colonna montante, non in base al suo diametro.

Rispettando questi semplici accorgimenti è quindi possibile eliminare i fischi dalle valvole, che come abbiamo capito non sono dovuti a malfunzionamenti delle stesse, bensì a fluttuazioni della pressione differenziale troppo elevate. Per chiarire maggiormente le modalità di corretta installazione ed utilizzo del regolatore di pressione differenziale, riportiamo di seguito alcuni possibili esempi di applicazione.

TRE ESEMPI

Esempio 1: mantenere la pressione differenziale costante nella montante principale

Il regolatore di pressione differenziale mantiene costante la pressione differenziale dal circuito principale ai montanti e relativi circuiti secondari dove sono installati i radiatori. Le valvole di bilanciamento permettono invece di collegare il capillare del regolatore e regolano la portata nei circuiti secondari evitando sovraportate nei circuiti a valle. 

Esempio 2: mantenere la pressione differenziale costante in circuiti con valvole termostatiche preregolabili

Negli impianti dotati di valvole termostatiche preregolabili il regolatore di pressione differenziale mantiene costante la pressione differenziale anche se le valvole variano la portata (da completamente aperte a chiuse) e la portata massima ai radiatori viene garantita dalla preregolazione della valvola sul radiatore. La valvola di bilanciamento viene usata in combinazione con il regolatore per connettere il capillare ed effettuare eventuali misurazioni o regolazioni sul ramo del circuito. 

Esempio 3: mantenere la pressione differenziale costante in circuiti con valvole termostatiche non preregolabili

Nei sistemi che non sono dotati di valvole preregolabili la quantità di flusso entrante è regolata dalle valvole di bilanciamento e viene misurata per mezzo dell’apposito computer di misurazione secondo i dati di progetto. La pressione differenziale viene mantenuta costante nel campo desiderato. La valvola di bilanciamento limita la portata massima in ciascun ramo ma non ha nessun effetto sui singoli radiatori. Il capillare del regolatore viene installato in un punto precedente la valvola di bilanciamento su una valvola di misurazione o su un rubinetto di scarico di una valvola a sfera 

IL COMMENTO

Come spiega Manuel Moro, amministratore delegato di Klimit Srl (Rappresentante esclusivo Herz per l’Italia): “La regolazione ed il bilanciamento dell’impianto idraulico sono fattori irrinunciabili per avere un sistema di riscaldamento efficiente e, poter garantire comfort abitativo agli utenti finali. Ciò risulta ancor più evidente negli impianti dotati di valvole termostatiche, poiché esse ne influenzano e modificano il funzionamento. L’installazione di regolatori di pressione differenziale e valvole di bilanciamento risolve numerosi inconvenienti idraulici. Attenzione però. Bisogna rispettare i corretti valori di taratura e le modalità operative suggerite da partner affidabili”.

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