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RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA: LA RIVOLUZIONE DELLE ETICHETTE

  • Redazione
  • 15 maggio 2015
Rivoluzione alle porte nel settore del riscaldamento condominiale. Il mercato e le dinamiche della filiera cambieranno infatti con l’entrata in vigore dei Regolamenti 811/2013, 812/2013, 813/2013 e 814/2013 di etichettatura energetica e progettazione compatibile, rispettivamente per gli apparecchi di riscaldamento degli ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria. 
A rimarcarlo è Assotermica (l’associazione dei costruttori di apparecchi e componenti per impianti termici, federata ad Anima-Confindustria), che evidenzia come questi Regolamenti – che dal 26 settembre 2015 si applicheranno con identiche modalità e tempistiche in tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea – introdurranno l’obbligo di accompagnare i prodotti con un’etichetta energetica – per una chiara e immediata indicazione delle prestazioni energetiche degli apparecchi – e nuovi limiti sui requisiti prestazionali minimi, quali l’efficienza energetica stagionale e le emissioni, la potenza sonora e le informazioni tecniche da fornire.
“Oggi su circa 850.000 caldaie vendute in Italia, oltre il 60% è di tipo convenzionale – dichiara il presidente Alberto Montanini -. L’entrata in vigore delle nuove misure europee muta lo scenario molto rapidamente, con uno spostamento del mix di vendita verso apparecchi a più alta efficienza, quali caldaie a condensazione, pompe di calore e solare termico, ma anche apparecchi ibridi (cioè insiemi di più sottosistemi di generazione del calore che ragionano con una logica ottimizzata di funzionamento) e termoregolazione evoluta. Sono tutte produzioni per le quali l’Italia ha da sempre avuto un ruolo di leadership in Europa, se si considera che la nostra industria compete con la Germania nello sviluppo di tecnologie per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili termiche e ha un valore dell’export che supera di gran lunga il 50%”.
Assotermica, peraltro, ha fortemente voluto a fianco a sé in questo progetto la filiera termoidraulica nazionale. E rilevante è anche l’adesione all’iniziativa da parte di Enea, che ha avuto un ruolo tecnico non trascurabile nella definizione delle misure d’implementazione, e che sarà chiamata ad un’attività ancor più importante per ciò che concerne la sorveglianza del mercato e la veridicità delle dichiarazioni sui prodotti.
Secondo il vice-presidente di Assotermica, Flavio Borgna, “Ora più che mai la formazione qualificata degli operatori tecnici (progettisti, installatori, manutentori) e la comunicazione all’utente finale è di fondamentale importanza. È necessario che i professionisti conoscano in dettaglio i numerosi requisiti introdotti dai nuovi Regolamenti ed è altrettanto importante che l’utente finale sia reso consapevole dei benefici, energetici ed economici, derivanti dalla riqualificazione del proprio impianto termico e idrico-sanitario. Basti pensare che la sola sostituzione della caldaia obsoleta con una a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di termoregolazione può portare a risparmi energetici di circa il 20%-30% dei consumi per il riscaldamento. Riscaldamento, che insieme alla produzione di acqua calda sanitaria, rappresenta circa l’80% dei consumi di una moderna abitazione”.
In tal senso, Assotermica, che con i propri esperti ha seguito l’iter di definizione dei Regolamenti fin dal 2007, metterà a disposizione i docenti per la formazione tecnica ai professionisti. Questo percorso si affianca anche ad un’attività che l’associazione sta sviluppando con le Autorità nazionali preposte alla sorveglianza di mercato, con l’obiettivo di definire tutte le possibili iniziative tese a garantire un mercato corretto e in conformità ai Regolamenti.
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