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Isolamento con cappotto interno: come contrastare il pericolo della condensa

  • Quotidiano Del Condominio
  • 9 luglio 2018

[A cura di: climacell.it – insufflaggiocondominio.it] Se l’isolamento del muro perimetrale non si può realizzare con un cappotto esterno, e non esiste un’intercapedine da insufflare, l’unica soluzione è un cappotto interno.

Tale procedura comporta vantaggi importanti:

  • il montaggio è facile e fattibile, anche per un singolo appartamento a basso costo;
  • con spessori contenuti è possibile aumentare la temperatura della parete interna;
  • come effetto si ha l’eliminazione dei problemi di muffa e quello di migliorare il benessere abitativo.

Ma attenzione: Ci sono anche delle criticità importanti che possono compromettere il benessere abitativo, la salute e la struttura stessa della casa. Di seguito leggerete perché quello per la realizzazione del cappotto interno è un intervento delicato, che richiede molta esperienza nella progettazione e nella scelta di materiali traspiranti ed igroscopici per contrastare la formazione di condensa e ponti termici.

Perchè un cappotto interno può creare problemi?

Per comprendere le cause dei danni costruttivi dobbiamo capire cosa cambia in termini di fisica tecnica in presenza di un capotto interno. Le criticità di questo intervento sono di natura igrotermica, e possono aggravare ponti termici, la formazione di condensa e di muffa.

1. Condensa

La formazione di condensa è dovuta allo spostamento del punto di rugiada. L’isolamento interno riduce il flusso di calore dall’interno verso l’esterno e abbassa la temperatura originale nella parete esterna. Di conseguenza, il gelo penetra più spesso e più in profondità nel muro in inverno. Allo strato limite tra l’esterno dell’isolamento e l’interno della vecchia muratura, non più riscaldata dalla stanza, può verificarsi un calo di temperatura sotto il “punto di rugiada”, causando un rischio di condensa invernale.

Se il materiale isolante è igroscopico e traspirante, aderendo perfettamente alla sagoma del muro senza lasciare cavità, come nel caso di fiocchi di cellulosa, la condensa non rappresenta un problema perché l’umidità può essere assorbita e veicolata all’esterno. Diversamente, l’umidità dietro l’isolamento rimane superiore all’80% di umidità relativa anche in estate, il che in determinate circostanze può portare alla formazione di funghi di grandi dimensioni e di muffa dietro l’isolamento.

È ideale chiudere il cappotto interno con materiali traspiranti, come fibra di legno, gesso fibra o simile.

2. Riduzione del potenziale di essiccazione del muro esterno

Il cappotto interno può compromettere il processo di essiccazione dopo la pioggia battente. Nel caso di una costruzione a muro, senza isolamento, l’umidità può asciugare in entrambe le direzioni, vale a dire anche verso il lato della stanza. Se si installa un sistema di cappotto interno che funge da barriera a vapore (per esempio con l’applicazione di pannelli di schiuma organica) oppure una barriera a vapore al lato interno, l’essiccazione verso l’interno è praticamente impedita. Inoltre, l’abbassamento del livello di temperatura della muratura retrostante, già spiegato sopra, rallenta anche il processo di essiccazione verso l’esterno.

Per questo motivo, si dovrebbe tentare di ridurre al minimo il valore Sd (resistenza al vapore) dello strato isolante della stanza, compresa l’eventuale barriera al vapore. L’ideale sarebbe un freno a vapore igrovariabile, in quanto adatta in maniera “intelligente” il suo valore Sd nel percorso interstiziale, proteggendo la parete d’inverno dalla condensa interna e permettendo d’estate l’essiccazione anche verso l’interno.

3. Ponti termici

L’abbassamento della temperatura della parete esterna successivo all’isolamento interno, nei mesi freddi è rilevante anche per i ponti termici. Poiché nell’edificio vecchio i soffitti e le pareti interne sono solitamente collegati alla parete esterna senza alcuna separazione termica, la loro temperatura è talvolta marcatamente ridotta nelle vicinanze delle pareti esterne.

In altre parole: con l’isolamento dall’interno, nelle zone critiche di transizione all’area isolata si rileva una temperatura superficiale marcatamente calata.

Al fine di evitare ponti termici, l’isolamento deve essere portato anche negli angoli delle stanze e nelle imbotti di finestre e porte. In questo caso il cappotto interno, anche se effettuato con fiocchi di cellulosa, va quindi affiancato da altre misure: le pareti interne interessate dovrebbero essere isolate con cunei isolanti o termo-intonaci su base minerale.

Cappotto interno con fiocchi di cellulosa: i vantaggi

  • Sicurezza in caso di incendio: la natura antivento, e i cristalli di acqua rallentano il propagarsi dell’incendio e abbassano la temperatura. Non si formano gas tossici tipici di schiume organiche come il polistirene o poliuretano.
  • Sicurezza in presenza di condensa: la capacità di assorbimento di acqua vaporea di climacell equivale al 15% del proprio peso, per cui può tamponare quantitativi importanti senza abbassare il suo lambda. La resistenza al vapore bassa (1-2 µ) e l’igroscopicità veicola l’umidità facilitando l’essiccazione del muro.
    Climacell abbinato al freno vapore igrovariabile “Intello climacell edition” rappresenta un sistema di garanzie elevate, che permette l’asciugatura del muro coibentato dall’interno in entrambe le direzioni anche in condizioni di elevato carico di umidità dell’abitazione.
    Se il carico igrometrico della casa è basso, tenendo conto delle capacità igroscopiche di Climacell, è possibile omettere il freno a vapore. La valutazione va comunque sempre sottoposta ad una simulazione igrotermica del caso specifico.
  • Sicurezza per la qualità dell’aria indoor: climacell è stato testato secondo i protocolli francesi più severi attualmente in vigore in Europa e riempie le richieste della classe A+ per le emissioni.
  • Sicurezza per l’ambiente: climacell è un materiale ecologico da risorse rinnovabile di biomassa con bilancio energetico primario a quasi zero. Diversamente da altri isolanti che vanno smaltiti come nocivo tossico a costo salato, climacell può essere riciclato oppure smaltito come inerte senza costo.

Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta a: info@climacell.it.

Tags
  • caldaia a condensazione
  • climacell
  • coibentazione
  • isolamento
  • muffa
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