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Mutui e detrazioni: quanto costa e chi paga la “Manovra del popolo”?

  • Quotidiano Del Condominio
  • 3 ottobre 2018

Chi pagherà la cosiddetta manovra del popolo che intendono mettere in scena Lega e M5S? Placatasi l’esultanza da stadio per aver strappato (a se stessi!) l’ambiziosa soglia del 2,4% del rapporto tra deficit e Pil nella nota di aggiornamento del Def, ora, al Governo tocca mettere seriamente mano ai conti; e dalle indiscrezioni degli ultimi giorni si fa sempre più insistente la voce secondo cui la prima a subire una delle tante sforbiciate in programma per reperire risorse sarebbe l’aliquota del 19% su numerosi oneri detraibili: percentuale che potrebbe scendere, nella migliore delle ipotesi, al 17%. Ma quanto denaro apporterebbe, questa misura, alle casse dello Stato? E, soprattutto, da quali tasche proverrebbe?

A fare una proiezione, è stato il servizio di politiche fiscali della Uil.

L’analisi della Uil

Come rimarca Domenico Proietti, segretario confederale Uil: “Noi sosteniamo da tempo la necessità di operare una rimodulazione delle agevolazioni e delle detrazioni, la cui enorme mole si è stratificata in tanti decenni. Però, bisogna farlo operando scelte intelligenti e funzionali ad un disegno di equità fiscale. A riguardo si può mettere a frutto l’ottimo lavoro fatto dalle commissioni istituzionali ad hoc. È quindi necessario intervenire in maniera selettiva e non con un taglio lineare. Invece, l’ipotesi circolata in questi giorni di un taglio pari al 2% dell’aliquota degli oneri detraibili al 19% (tra i quali le spese mediche, le spese per l’assistenza personale, gli interessi passivi dei mutui per la prima casa, le spese universitarie o le spese per asili nido) garantirebbe sì allo Stato un maggior gettito intorno ai 580 milioni di euro, ma graverebbe per oltre il 70% sui redditi fino a 35.000 euro lordi annui. Un costo che, quindi, ricadrebbe nuovamente sui redditi medio bassi, come si evince dalla simulazione realizzata dal servizio politiche fiscali Uil”.

  • Redditi fino 10.000 euro: € 34.093.740
  • Redditi tra 10.000 e 20.000 euro: € 131.346.220
  • Redditi tra 20.000 e 35.000 euro: € 248.762.740
  • Redditi tra 35.000 e 50.000 euro: € 82.823.480
  • Redditi tra 50.000 e 100.000 euro: € 63.532.540
  • Redditi oltre 100.000 euro: € 23.245.800

Il nodo dei mutui

Tra gli oneri attualmente detraibili al 19%, ci sono anche diverse voci afferenti al comparto dei finanziamenti (per la casa e non):

  • Interessi per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio;
  • Interessi per mutui ipotecari per acquisto abitazione principale;
  • Interessi per mutui ipotecari per costruzione abitazione principale;
  • Interessi per prestiti o mutui agrari;
  • Interessi per mutui ipotecari per acquisto altri immobili.

Anche mettendo da parte ogni valutazione di carattere politico sulla manovra (la cui partita, ricordiamolo, è comunque ancora tutta da giocare), non si può non immaginare – perlomeno sulla base delle ipotesi attualmente al vaglio del Governo – che un comparto come quello dei mutui per la casa rischi di uscirne doppiamente penalizzato: da una parte a causa del potenziale incremento dei tassi di interesse qualora lo spread dovesse continuare a salire come accaduto all’indomani dell’accordo sulla soglia del 2,4% del rapporto deficit/Pil; e dall’altra, appunto, per il taglio delle detrazioni sugli interessi relativi ai finanziamenti accesi.

Difficile che il settore del mattone e il suo intero indotto, che da anni chiedono a gran voce politiche di sostegno e rilancio, e che stanno lentamente e faticosissimamente uscendo dal interminabile tunnel della crisi, accettino di buon grado una tale prospettiva. Il che, per l’Esecutivo, si traduce in un ulteriore, influente, interlocutore con cui confrontarsi; e in una nuova trattativa da portare avanti. Questo, fino a quando la platea dei lavoratori dipendenti a medio-basso reddito non sarà essa stessa a richiedere maggiori attenzioni, dato che i provvedimenti annunciati non le sono certamente favorevoli. E allora, per il Governo Conte, la gatta da pelare potrebbe assumere ben altre dimensioni.

Tags
  • Def
  • detrazioni fiscali
  • finanziamenti
  • manovra economica
  • mutui
  • Uil
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