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Il mercato immobiliare alla prova del distanziamento sociale

  • Quotidiano Del Condominio
  • 15 aprile 2020

“Il coronavirus avrà, sicuramente, un impatto forte sul mercato immobiliare italiano, ma soprattutto avrà ripercussioni sul modo di operare dei professionisti immobiliari. Il vero problema, in relazione al nostro settore, non è il virus in sé, ma la distanza sociale che tutti dovremo rispettare“. A parlare è il real estate expert in formazione e coaching, Luciano Vasciminno (foto), con i suoi 20 anni di esperienza nel settore della mediazione e formazione immobiliare.

Coronavirus: quali prospettive per l’immobiliare

Il momento è difficile e Vasciminno vuole essere realista: “Non si può sapere esattamente che cosa succederà, siamo su una nave in balìa delle onde. Prima di oggi, non abbiamo mai vissuto una situazione analoga, ma sarà inevitabile un calo dei prezzi degli immobili ed un rallentamento delle compravendite. Molti potenziali acquirenti, purtroppo, perderanno il lavoro e saranno più riflessivi. L’incertezza creerà un fermo generale”.

Si parla tanto di ribassi, ma attorno a che percentuali si attesteranno? “Non è possibile definirlo adesso – afferma –. Le nuove valutazioni dovranno tararsi sulle nuove compravendite. Avremo sicuramente un periodo di stallo, in quanto, per poter capire esattamente il valore degli immobili, dovremo attendere l’esito delle prime trattative concluse nella fase post Coronavirus”.

Le scelte del Governo hanno avuto una forte impatto sull’opinione pubblica: “Alla base di qualsiasi scelta della massima istituzione nazionale, ci sono degli interessi. Pertanto, molto dipende dal volere dei poteri forti. Laddove c’è più interesse, si potrà ripartire prima. Cosa consigliare al Governo? Non sono nelle condizioni di poter dare un suggerimento – ammette il coach –. Quello che posso dire è che stiamo vivendo un periodo di grandi cambiamenti. Così come ci sono delle difficoltà, ci sono delle opportunità. Chi saprà individuarle, ripartirà in vantaggio”.

C’è chi dice che a soffrire particolarmente sarà il ceto sociale medio-basso: “Non credo scomparirà dalla schiera degli acquirenti. Ricordiamoci che il 70% delle compravendite immobiliari, vede coinvolto il ceto medio. Ci sarà sicuramente un rallentamento, ma col tempo tutto si assesterà con le nuove abitudini, con nuovi schemi, con nuove strategie”.

Quanto ad aste e mercato libero, cosa cambierà? “Sarà possibile accedere a prezzi più bassi nel mercato libero. Dunque – constata l’imprenditore – le aste potrebbero perdere investitori”.

Nuove tecniche per gli agenti immobiliari

Luciano Vasciminno nel corso degli anni si è specializzato in vari aspetti della comunicazione: dall’approccio persuasivo, all’ipnotica, passando per la comunicazione in video public speaking e gestione del personale. Oggi, con l’emergenza Coronavirus, ritiene che formarsi e migliorarsi sia fondamentale: “È necessario impiegare questo tempo nell’acquisire nuove competenze, poiché tutto ciò che faceva prima, non sarà più applicabile praticamente. La distanza sociale costringerà l’agente immobiliare ad a far sue nuove competenze comunicative digitali – dichiara –. Queste faranno la differenza tra il suo successo e il suo fallimento. Lo smart working, in tal senso, è un’opportunità per poter migliorare la qualità di vita delle persone. Non possiamo dire se le conseguenze dell’emergenza rappresentino un cambiamento epocale o se tra un anno tutto tornerà come prima. Sicuramente, un’azione ripetuta nel tempo diventa abitudine; se l’abitudine porta profitto, probabilmente lo smart working diventerà parte integrante delle nostre vite“.

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  • compravendite
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  • prezzi delle abitazioni
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