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Superbonus: tornano le cessioni. Ma tracciabili

  • Redazione
  • 18 febbraio 2022

Cambiano ancora le norme sui bonus edilizi. Ma questa volta imprese, operatori e cittadini tirano un sospiro di sollievo perché si allontana il rischio di blocco dei cantieri nato dopo i provvedimenti anti-frodi, che avevano reso più difficile la cessione dei crediti. Il Governo è intervenuto ancora una volta, con un decreto ad hoc, proprio per correggere la stretta che di fatto aveva bloccato il mercato dei crediti ceduti. Situazione che aveva creato incertezza e spinto alcune banche, oltre a Poste e Cassa depositi e prestiti, a bloccare temporaneamente le nuove acquisizioni in attesa di un chiarimento.
Le cessioni multiple tornano quindi di nuovo possibili, ma con limiti e sanzioni più dure per chi truffa lo Stato. Il titolo del nuovo intervento è: “Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia”. L’obiettivo del Governo è infatti quello di portare, nella giungla dei bonus edilizi, regole e controlli che evitino le truffe miliardarie ai danni delle casse statali registrate fino ad oggi.
In base alle nuove norme la circolazione dei crediti può riprendere. Ma dopo la cessione del primo richiedente, sono consentite soltanto “due ulteriori cessioni” solo se effettuate “a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo”. Inoltre “al credito è attribuito un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni”.
Le disposizioni si applicano alle cessioni inviate all’Agenzia delle Entrate dal primo maggio 2022. Per scoraggiare chi tenta di farsi rimborsare spese fittizie o gonfiate, sono previste multe e anche il carcere. In particolare, a rischiare l’arresto sarebbe il “tecnico abilitato” che, nelle asseverazioni necessarie per ottenere i bonus edilizi, “espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione”. Oppure “attesta falsamente la congruità delle spese”. La reclusione va da due a cinque anni e la multa da 50.000 a 100.000 euro. Pena aumentata “se il fatto è commesso per conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri”.
Infine, viene introdotta una norma a tutela del lavoro: i bonus saranno concessi solo a chi applica contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni più rappresentative. Una misura che garantisce formazione e maggiore sicurezza per chi lavora nei cantieri.
FONTE: ANSA

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  • Agenzia delle Entrate
  • bonus casa
  • cessione credito
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