È arrivato il tradizionale appuntamento con il passaggio dall’ora legale a quella solare. La notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, alle ore 3, le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora. Dormiremo quindi 60 minuti in più, avremo un’alba anticipata ma di conseguenza il pomeriggio diventerà buio prima. Il cambiamento avviene in modo automatico su tutti i dispositivi elettronici. I classici orologi invece dovranno ovviamente essere ancora modificati a mano.
L’ora solare resterà in vigore fino alla notte tra il sabato 28 e domenica 29 marzo quando le lancette si sposteranno di nuovo in avanti di 60 minuti per il ritorno dell’ora legale.
L’introduzione dell’ora solare in Europa risale 1966. Nel 2018 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che prevedeva la fine dell’obbligo. Sul tema si tenne anche una consultazione online che raggiunse la partecipazione record di 4,6 milioni di cittadini europei e ben l’85% degli intervistati si disse favorevole all’abolizione del cambio dell’ora semestrale. Da allora però nulla è cambiato. L’Ue ha rimandato la decisione ai singoli Stati, che sono liberi di scegliere se fare ancora il doppio passaggio o no.
In Italia sono in tanti a criticare il cambio dell’ora, in particolare per gli effetti che può avere sulla salute dell’essere umano e sulla sua produttività. Un’ora di luce in meno il pomeriggio rende di malumore tantissime persone. È stato inoltre appurato che un’ora di luce in meno durante il giorno fa calare vertiginosamente l’attività fisica all’aperto, con il rischio di aumentare la sedentarietà. I cambi dell’ora possono inoltre causare dei disturbi alterando soprattutto il ritmo sonno-veglia. Possono esserci disturbi del sonno con meno sonno o sonno disturbato, difficoltà di concentrazione, alterazione dei ritmi cardiaci e della temperatura corporea e, in casi estremi, anche forme di depressione.
Per questi e altri motivi sono in atto vari dibattiti in cui si chiede l’abolizione dell’ora solare per adottare l’ora legale tutto l’anno.