Dopo che per alcuni anni il Fondo morosità incolpevole non è stato rifinanziato, la Legge di Bilancio 2025 lo rifinanzia a metà, con lo stanziamento di 30 milioni di euro per il prossimo biennio, dei quali 20 milioni da utilizzare nel 2025 e i restanti 10 milioni nel 2026.
La procedura di accesso e i requisiti dovrebbero rimanere invariati, a meno che il Decreto ministeriale e le regole da parte di Comuni e Regioni inseriscano modifiche.
Si tratta di un contributo che può essere richiesto dall’inquilino che non è in grado di pagare l’affitto. Per poter ricorrere al fondo è necessario aver ricevuto la notifica di sfratto. Il contributo può arrivare fino a 12mila euro.
Il Fondo morosità incolpevole
Il Fondo morosità incolpevole, istituito dal decreto legge 102 del 2013, punta a sostenere le famiglie in difficoltà e destinatarie di uno sfratto per morosità incolpevole per il pagamento dei canoni di locazione.
La morosità incolpevole consiste in una situazione sopravvenuta che rende impossibile il pagamento del canone di locazione della casa di residenza a causa della perdita della capacità reddituale della famiglia o della sua consistente riduzione.
Il Fondo per morosità incolpevole consente agli inquilini di Comuni ad alta tensione abitativa, come ad esempio Roma, Milano e Bologna, di beneficiare di un contributo per pagare l’affitto in caso di difficoltà economica.
Tra i requisiti richiesti dal Decreto 30 marzo 2016 del Ministero dei Trasporti è previsto che la richiesta del contributo per pagare le mensilità d’affitto sia preceduta dalla verifica del reddito Isee e all’accertamento dell’effettiva difficoltà economica. È necessario, inoltre, che l’inquilino sia stato sottoposto a procedura di sfratto non dipendente dalla propria volontà.
Questi inquilini potranno presentare domanda al proprio Comune accertandosi dell’apertura del bando per il 2025 e delle risorse disponibili.
Morosità incolpevole: contributo affitti 2025
Il fondo per morosità incolpevole, è rivolto agli inquilini colpiti da procedure di sfratto per non aver pagato l’affitto per motivi non imputabili alla propria volontà. Nel 2024 ha consentito di beneficiare di un contributo fino a 12mila euro da utilizzare per pagare le mensilità arretrate e per alcune di quelle future.
La legge, che ha elencato i requisiti e l’importo del bonus per il pagamento degli affitti, spiega che si tratta delle situazioni di improvvisa impossibilità a provvedere al pagamento dell’affitto a causa della perdita o della forte riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare.
Alcuni dei casi in cui si può parlare di morosità incolpevole, a titolo esemplificativo e non esaustivo, sono:
• perdita del lavoro per licenziamento;
• accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
• cassa integrazione ordinaria o straordinaria;
• mancato rinnovo di contratti a tempo determinato o atipici;
• cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate dovuta a cause di forza maggiore o da perdita in avviamento consistente;
• malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato la notevole riduzione della capacità economica della famiglia o la necessità dell’impiego di reddito in spese mediche e assistenziali.
Requisiti per richiedere il contributo
Per poter beneficiare del contributo affitti del fondo per morosità incolpevole 2025 le regole e i requisiti dovrebbero rimanere inalterati rispetto al passato ed è necessario rispettare le seguenti condizioni:
• reddito da modello ISEE non superiore a 26.000 euro;
• destinatario di atto di intimazione di sfratto per morosità con citazione per la convalida;
• titolare di contratto di locazione di unità immobiliare a uso abitativo regolarmente registrato (sono esclusi gli immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9) e residenza nell’alloggio oggetto della procedura di rilascio da almeno un anno;
• cittadinanza italiana, di un Paese dell’UE, ovvero, nei casi di cittadini non appartenenti all’UE, possesso di un regolare titolo di soggiorno.
Chi presenta domanda e tutti i componenti del nucleo familiare non dovranno essere titolari di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di residenza di altro immobile fruibile e adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare.
Verranno valutate con priorità le domande presentate da richiedenti che all’interno del proprio nucleo familiare hanno almeno un componente:
• con più di 75 anni;
• minore;
• con invalidità accertata pari almeno al 74%;
• in carico ai servizi sociali o alle ASL competenti per l’attuazione di un progetto assistenziale individuale.
Importo del contributo
Se anche l’importo dovesse rimanere inalterato rispetto al 2024, il contributo affitti massimo è pari a 12mila euro, così ripartito sulla base della destinazione del bonus:
• fino a un massimo di 8mila euro per pagare gli affitti in caso di morosità incolpevole accertata dal Comune, qualora il periodo che precede la conclusione del contratto non sia inferiore a due anni, con rinuncia della procedura di sfratto da parte del proprietario;
• fino a un massimo di 6mila euro per pagare le mensilità successive qualora il proprietario rinunci alla procedura di sfratto per il tempo necessario a trovare un’altra casa;
• assicurare il versamento di un deposito cauzionale per la stipula di un nuovo contratto di locazione;
• assicurare il versamento di un numero di mensilità che corrispondano all’importo massimo concedibile di 12mila euro in relazione a un nuovo contratto di locazione a canone concordato.
Le regole e i criteri operativi saranno stabiliti dalle Regioni e dai Comuni e stabiliranno le modalità di accesso e i tempi per presentare domanda.