Il dibattito sull’accesso alla casa, soprattutto in affitto, resta acceso e centrale nel panorama politico e sociale italiano. Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha rilanciato il tema con quattro proposte concrete, volte a facilitare l’ingresso nel mercato abitativo per le fasce più fragili della popolazione. In un contesto in cui i redditi non tengono il passo con il costo della vita, servono misure strutturali e immediate per evitare che la casa diventi un privilegio anziché un diritto.
La prima proposta punta sul rafforzamento delle locazioni a canone concordato, una formula che consente di calmierare i prezzi degli affitti attraverso accordi locali tra proprietari e inquilini. Confedilizia suggerisce di estendere la cedolare secca al 10% a tutti i Comuni, non solo quelli ad alta tensione abitativa, e di aumentare l’abbattimento dell’Imu a carico dello Stato, oggi fermo al 25%. L’obiettivo è duplice: incentivare i proprietari a mettere a disposizione i propri immobili e alleggerire la pressione abitativa nei grandi centri urbani.
La seconda proposta riguarda la velocizzazione degli sfratti. Per Spaziani Testa, la fiducia dei proprietari è fondamentale per ampliare l’offerta abitativa, e questa fiducia passa dalla certezza di poter rientrare in possesso dell’immobile in tempi rapidi in caso di morosità o fine locazione. Confedilizia è pronta a presentare al Governo una proposta normativa per rendere più efficiente la fase esecutiva dei procedimenti di rilascio.
Terzo punto: rifinanziare e rendere più efficaci i fondi a sostegno degli inquilini. Le politiche abitative non possono prescindere da strumenti che aiutino chi è in difficoltà economica a sostenere il pagamento del canone. Serve una strategia complessiva che integri interventi pubblici e incentivi privati, per evitare che il disagio abitativo si trasformi in emergenza sociale.
Infine, Spaziani Testa propone di recuperare gli oltre centomila appartamenti di edilizia residenziale pubblica oggi non disponibili per motivi burocratici, tecnici o legati a occupazioni abusive. Una gestione più rigorosa e una riqualificazione mirata potrebbero restituire al mercato una quota significativa di immobili, contribuendo a calmierare i prezzi e a ridurre la pressione abitativa.
Queste quattro proposte delineano una visione pragmatica e bilanciata: tutelare i proprietari per incentivare l’offerta, sostenere gli inquilini per garantire l’accesso, e intervenire sul patrimonio pubblico per ampliare le soluzioni. In un’Italia dove la casa è sempre più al centro delle tensioni sociali, il rilancio del mercato dell’affitto passa da qui.