A luglio 2025 l’Italia ha consumato 30 miliardi di kWh di elettricità, segnando un calo del 3,5% rispetto allo stesso mese del 2024. Un dato significativo, soprattutto perché arriva dopo il record storico dello scorso anno (31 TWh) e in condizioni climatiche simili: 23 giorni lavorativi e una temperatura media appena più bassa (-0,4 °C). Il picco di domanda è stato registrato il 1° luglio, con 56,2 GW assorbiti dalla rete tra le 14 e le 15. A fotografare la situazione è Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale.
Consumi in calo, soprattutto al Nord
La flessione è stata generalizzata: -3,7% al Nord e al Centro, -2,9% al Sud e nelle Isole. Nei primi sette mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è rimasto pressoché stabile (-0,3% rispetto al 2024). L’indice IMCEI, che monitora i consumi delle imprese energivore, ha segnato un calo del 2,1%. In crescita i settori ceramico-vetrario, siderurgico, cemento e meccanica; in difficoltà chimica, cartaria, metalli non ferrosi e alimentari. Anche il terziario rallenta: l’indice IMSER ha registrato a maggio una flessione del 2,9% su base annua, con segno positivo solo per le attività professionali, scientifiche e tecniche.
Le rinnovabili tengono il passo e accelerano
Nonostante la flessione dei consumi, le fonti rinnovabili continuano a guadagnare terreno. A luglio, il 43,8% della domanda elettrica è stato soddisfatto da fonti green, mantenendo la stessa quota del 2024. L’eolico ha brillato con un +53,4%, seguito dal fotovoltaico che ha registrato un +17,8% grazie a 873 GWh di nuova capacità installata. In calo, invece, l’idroelettrico (-30,4%), il termico (-6,9%) e il geotermico (-2,2%).
Da gennaio a luglio, la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 3.705 MW, di cui ben 3.354 MW fotovoltaici. Negli ultimi dodici mesi, l’Italia ha aggiunto 6.868 MW di eolico e solare, portando la potenza installata complessiva a 53.781 MW, con una crescita del 14,6%.
Boom degli accumuli: +68,7% in un anno
Altro dato da primato: al 31 luglio 2025, la capacità di accumulo ha raggiunto i 17.132 MWh, con una crescita del 68,7% rispetto all’anno precedente. Si tratta di 6.991 MW di potenza nominale distribuiti in circa 828.000 sistemi di storage, segno che la rete italiana si sta attrezzando per gestire in modo flessibile e intelligente l’energia prodotta da fonti non programmabili.
Un sistema in trasformazione
Meno consumi, più rinnovabili e accumuli in crescita: il sistema elettrico italiano sta cambiando pelle. La transizione energetica non è più una prospettiva, ma una realtà in movimento. E i dati di Terna lo confermano: l’Italia è sempre più vicina a un modello energetico sostenibile, resiliente e decarbonizzato.