Il 10 settembre 2025 è iniziato l’esame parlamentare della proposta di legge delega per la redazione di un nuovo Testo Unico delle Costruzioni, presentata alla Commissione Ambiente della Camera. L’obiettivo è ambizioso: riordinare e semplificare l’intera normativa edilizia italiana, superando le frammentazioni del DPR 380/2001 e adattando le regole alle sfide contemporanee.
La proposta, articolata in tre articoli, affida al Governo il compito di adottare entro sei mesi uno o più decreti legislativi che riorganizzino il settore secondo criteri di sostenibilità, digitalizzazione, sicurezza sismica ed energetica, inclusività e consumo di suolo a saldo zero. Tra le novità attese: la revisione delle categorie di intervento edilizio, l’aggiornamento degli standard urbanistici, il chiarimento sullo stato legittimo degli immobili e una maggiore coerenza tra norme statali e regionali.
Il mondo delle costruzioni guarda con interesse e cautela alla riforma. Ordini professionali e associazioni di categoria chiedono un coinvolgimento tecnico nella stesura dei decreti, mentre emergono interrogativi sui tempi di attuazione, sulle regole transitorie e sulla reale capacità di semplificare le procedure.
Se attuata con visione e competenza, la riforma potrà rappresentare un punto di svolta per la qualità urbana, la certezza normativa e la sostenibilità del patrimonio edilizio italiano.