Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il decreto correttivo al Testo Unico Rinnovabili, segnando un passo decisivo verso la semplificazione delle procedure per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili. Il provvedimento, in vigore da dicembre 2024, sarà aggiornato per rimuovere gli ostacoli burocratici che rallentano gli interventi a basso impatto ambientale e paesaggistico, quelli che non comportano nuovo consumo di suolo, l’integrazione degli accumuli e il repowering degli impianti esistenti.
Le modifiche rispondono alle osservazioni raccolte durante la consultazione pubblica e recepiscono le indicazioni della Commissione europea in attuazione della Direttiva RED III (UE 2023/2413). L’obiettivo è duplice: garantire la coerenza con l’ordinamento europeo e rispettare le milestone del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), accelerando la transizione energetica e favorendo gli investimenti nel settore.
Cosa cambia: semplificazioni, definizioni e tempi più rapidi
Il decreto introduce una serie di novità operative che mirano a rendere più fluido l’iter autorizzativo. Tra le principali:
– Riduzione dei tempi per l’autorizzazione unica con valutazione ambientale: da 120 a 40 giorni per alcune tipologie di interventi.
– Introduzione di definizioni chiare per “infrastrutture indispensabili” e “revisione della potenza” degli impianti.
– Razionalizzazione delle procedure per interventi in aree vincolate dal punto di vista paesaggistico o culturale.
– Revisione dei termini per il ripristino dei luoghi da parte dei gestori.
– Istituzione di un punto di contatto unico a livello comunale per facilitare il dialogo tra cittadini, imprese e amministrazioni.
Particolare attenzione è dedicata agli impianti che non consumano nuovo suolo e agli accumuli, considerati strategici per la stabilità della rete. Per queste categorie, il regime dell’attività libera sarà esteso, riducendo ulteriormente gli oneri amministrativi.
Repowering e accumuli: meno vincoli, più energia pulita
Tra le misure più attese c’è la semplificazione del repowering, ovvero il rinnovo e l’upgrade degli impianti esistenti. Il decreto elimina le duplicazioni procedurali, rendendo più agevole l’ammodernamento delle strutture già operative. Anche l’integrazione degli accumuli, fondamentali per la gestione efficiente dell’energia prodotta, sarà facilitata.
Il Governo sottolinea come il correttivo al Testo Unico Rinnovabili rappresenti una risposta concreta alle esigenze del settore e una leva per accelerare la transizione ecologica. “Meno burocrazia, più efficienza, più energia pulita” è il messaggio che accompagna la riforma, pensata per trasformare la sostenibilità in un’opportunità di crescita e competitività per il Paese.