Il ruolo del portiere di condominio viene spesso sottovalutato, ma si tratta in realtà di una figura chiave per il buon funzionamento della vita condominiale, un punto di riferimento quotidiano per i residenti.
Per intraprendere la professione è sufficiente un diploma di scuola superiore, unito a corsi di formazione dedicati, soprattutto in materia di sicurezza sul lavoro. Oltre alla formazione, è fondamentale possedere alcune qualità personali, come il problem solving e la capacità di gestire con riservatezza le situazioni quotidiane del condominio.
La nomina del portiere avviene durante un’assemblea condominiale appositamente convocata. In questa occasione, l’amministratore di condominio, insieme ai condòmini, valuta la necessità di inserire questa figura e procede alla scelta del candidato più idoneo.
Il portiere di condominio svolge un ruolo fondamentale nella gestione e nella sicurezza dello stabile, assumendo un’ampia gamma di responsabilità che variano in base alle necessità specifiche del condominio. Tra le sue mansioni principali rientrano la sorveglianza degli spazi comuni e la pulizia e la cura di queste aree, eventualmente in collaborazione con ditte specializzate. Si occupa inoltre dello smistamento della corrispondenza e della gestione del riscaldamento, provvedendo ad accenderlo e spegnerlo nei tempi previsti.
Il portiere è anche responsabile del controllo degli accessi all’edificio, della gestione dei pass dei residenti e del monitoraggio delle telecamere di sicurezza, intervenendo in caso di situazioni sospette o emergenze e, se necessario, allertando le autorità competenti. Infine, il portiere funge da punto di raccordo tra l’amministrazione del condominio e i residenti.
Il lavoro del portiere di condominio è regolato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti di proprietari di fabbricati, stipulato da Confedilizia insieme ai sindacati CGIL, CISL e UIL.
Questo contratto stabilisce l’inquadramento professionale, le fasce retributive e le indennità spettanti a questa figura. La retribuzione varia in base alle mansioni specifiche, ma in media si aggira intorno ai 1.150-1.200 euro mensili, con l’aggiunta degli scatti di anzianità previsti dal contratto.