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Confinati a casa insieme agli apparecchi “smart”: tra opportunità e rischio privacy

  • Quotidiano Del Condominio
  • 7 aprile 2020

Le cosiddette nuove tecnologie avevano iniziato a prendere piede nelle case degli italiani già prima che l’emergenza Coronavirus ci costringesse a trascorrere la stragrande maggioranza delle nostre giornate confinati all’interno delle nostre abitazioni.

Ma che cos’è l’IoT? Che cos’è la domotica? In che modo i sistemi integrati incidono sul nostro modo di vivere la casa? E quali riflessi hanno sulla tutela della nostra privacy?

È l’oggetto dell’approfondimento a cura di Ivano Rossi, CEO di Rokler Manamente & Consulting Srl.

L’internet delle cose

L’acronimo IoT proviene dall’inglese “Internet of Things” tradotto letteralmente “Internet delle cose”, un termine introdotto per indicare come gli oggetti, tramite sensori o chip, possano connettersi tra loro ed interagire con i sistemi circostanti.

Applicazioni e sistemi IoT integrati in ambiente residenziali vanno a identificare le nostre abitazioni come Smart Homes.

Possedere un oggetto smart a casa è in esponenziale aumento, sia in Italia che in Europa. Questo perchè tali sistemi hanno come obiettivi principali il risparmio di tempo nella gestione quotidiana dell’abitazione, aiutano a risparmiare denaro in quanto è possibile monitorare, ad esempio, i flussi di energia e intervenire tempestivamente in caso di consumi eccessivi, oltre alla possibilità di essere avvisati in tempo reale in caso di intrusioni nella propria abitazione.

In pratica: limitazione degli sprechi, ottimizzazione delle prestazioni degli impianti e soprattutto, controllo remoto dell’abitazione. Ebbene gli accessori smart possono essere gestiti anche si ci si trova dall’altra parte del pianeta (ipotesi a dire il vero piuttosto remoto, nell’attuale e per il prossimo futuro).

L’importante è avere a disposizione una rete internet e un proprio dispositivo con App dedicata da cui inoltrare comandi a distanza.

Analizziamo alcuni tipi di strumenti IoT.

Videocamera e sistemi anti-intrusione

Svariate necessità possono portarci a prendere la decisione di installare delle telecamere nei pressi della nostra abitazione. In primis, ovviamente, bisogna osservare i dettami della normativa vigente relativamente all’aree oggetto delle riprese (esclusivamente quelle riferite alla nostra proprietà) per non incorrere in spiacevoli conseguenze.

Passo successivo è scegliere con cura il prodotto, non solo dal punto di vista hardware (quindi migliori performance di inquadratura/ripresa), ma soprattutto software (che prevedano la criptazione delle immagini). È bene, dunque, preferire un marchio che ponga particolare attenzione alla cura del software e delle sue potenziali vulnerabilità.

Dai televisori ai climatizzatori

Quanto può essere rivoluzionaria la gestione della climatizzazione della propria casa semplicemente cliccando su una App dello smartphone? Quanto tempo e denaro può farci risparmiare? Quanto sono attraenti i nuovi televisori smart che ci permettono di ascoltare musica, navigare online, tutto direttamente un unico schermo?

Questi sono alcuni esempi delle attività che ci forniscono questi innovativi strumenti. Ma anche qui è necessario porre la giusta attenzione all’uso che si fa di tali device e alle loro potenziali vulnerabilità.

Frequenti sono stati i casi in cui si è appresa conoscenza che una smart tv con controllo vocale, fosse stata in grado di registrare quanto accaduto in un’abitazione. Pensiamo ora a questo genere di informazioni nelle mani di malintenzionati. I nuovi televisori hanno anche la telecamera integrata. Occorre, quindi, prestare massima attenzione oltre alle caratteristiche tecniche, nonché alla sicurezza della trasmissione dei dati e a quali software siano stati pre-installati dalla fabbrica.

Voice recognition

Qui entriamo nell’ambito più a rischio.

Fra tutti gli strumenti IoT, gli apparecchi di voice recognition sono sicuramente quelli a più alto rischio privacy. Parliamo di Alexa, Google Home, Amazon Echo, ossia quei piccoli robot che, tramite intelligenza artificiale, imparano tutto di noi con lo scopo di renderci “felici”. Sono soggetti intelligenti che riconoscono il linguaggio naturale, sfruttano meccanismi complessi di auto apprendimento al fine di migliorarsi e diventare sempre più precisi in fase di ascolto, comprensione e risposta. Per far ciò acquisiscono un’innumerevole quantità di dati personali che ci riguardano: dati che facilmente potrebbero essere usati contro di noi o divulgati fuori dalle mura domestiche.

Come tutelare la nostra privacy?

Per poter continuare o iniziare ad utilizzare apparecchiatura IoT con una certa percentuale di sicurezza è necessario intraprendere una serie di precauzioni. Ne vediamo insieme alcune:

  1. Tutti gli apparecchi sono inevitabilmente collegati ad una rete wi-fi. Rendiamo tale rete più sicura possibile. Acquistare router di un marchio affidabile e modificare sempre la password predefinita. Scegliere un nome di rete che non ci identifichi personalmente e nasconderla ai terzi.
  2. Non sottovalutare mai l’importanza delle password. Modificare immediatamente la password predefinita di ogni nuovo dispositivo acquistato, non utilizzando nomi o date collegati a sè o alla propria famiglia. Evitare di comunicare la password, seppur occasionalmente, ad ospiti o vicini.
  3. Registrare ogni dispositivo sul sito del produttore ed effettuare tutti gli aggiornamenti consigliati. Spesso sono gli stessi produttori a scoprire delle vulnerabilità nei propri sistemi e, tramite gli aggiornamenti, a correggerli.
  4. Scollegare i dispositivi non in uso. Non lasciamo attivi strumenti “in ascolto” se non li stiamo utilizzando. Spegniamo i vari Alexa & Co. se non li stiamo adoperando. Evitiamo orecchie indiscrete all’ascolto. La stessa rete wi-fi è consigliabile disattivarla se non utilizzata.
  5. Ripristino delle impostazioni di fabbrica prima di eliminare i dispositivi. Così facendo rimuoveremo tutti i nostri dati dal dispositivo prima di smetterlo.

Quale conclusione

L’utilizzo delle nuove tecnologie che ci aiutino quotidianamente è prezioso. Ma cerchiamo di evitare lo “stay connected” a tutti i costi. Il prezzo di questa connessione perenne potrebbe essere alto.

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