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Il Piano di sviluppo 2025 di Terna

  • Redazione
  • 1 aprile 2025

Oltre 23 miliardi di investimenti per rendere più efficienti e moderne le reti elettriche e favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi di sostenibilità e indipendenza energetica fissati tanto a livello nazionale quanto europeo. È quanto prevede il Piano di sviluppo 2025-2034 presentato da Terna, con il quale la società “consolida il ruolo – si legge in una nota – al servizio del Paese per un futuro sostenibile e decarbonizzato”.

“Il Piano di Sviluppo risponde alle urgenti necessità che il contesto attuale impone. Investire nella pianificazione, nell’ammodernamento e nella digitalizzazione delle reti elettriche è infatti essenziale per far fronte alla crescente domanda di energia e all’integrazione delle fonti rinnovabili. Con 23 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, puntiamo ad assicurare al Paese un sistema affidabile, resiliente e sostenibile”, ha spiegato l’amministratore delegato e direttore generale di Terna Giuseppina Di Foggia, illustrando il Piano.

“Una rete di trasmissione adeguata e interconnessa, insieme alle attuali misure legislative e agli strumenti di incentivazione, è il fattore abilitante per raggiungere i target previsti dal Piano Nazionale per l’Energia e il Clima al 2030”, ha proseguito Di Foggia, ricordando che Terna ha già avviato la realizzazione di infrastrutture elettriche come il Tyrrhenian Link, l’Adriatic Link e il collegamento tra Sardegna, Corsica e Toscana e sottolineando l’impulso dato alla “programmazione territoriale delle nostre infrastrutture” a seguito dell’approvazione del cosiddetto decreto legge Sicurezza Energetica.

Il Piano di Sviluppo 2025, che prevede un incremento di investimenti del 10% rispetto al piano precedente, consentirà un aumento della capacità di scambio tra zone di mercato pari al 22% in più rispetto al Piano precedente. Inoltre, si prevede un aumento della capacità di trasporto con l’estero di circa il 40% rispetto ai valori attuali. Significativi anche i ritorni previsti dal punto di vista ambientale: entro il 2030 è prevista una riduzione complessiva delle emissioni di CO2 fino a circa 2.000 kt/anno, che si stima possa aumentare fino a 12.100 kt/anno entro il 2040. In termini percentuali si tratta di un miglioramento del 2,5% rispetto al Piano di Sviluppo precedente.

Le priorità di sviluppo sono state indicate sulla base di una scelta strategica che punta sugli “interventi che – spiega la società – offrono il massimo valore per il sistema, individuando soluzioni ‘capital light’ al fine di ridurre i costi e massimizzare l’efficacia degli investimenti necessari alla transizione energetica”.

Quattro le linee guida principali, finalizzate a dare risposte a lungo termine alle esigenze della rete:
– sviluppare infrastrutture abilitanti e innovative;
– risolvere le congestioni locali;
– rispondere in modo efficiente a tutte le richieste di connessione alla rete attraverso la definizione di un nuovo modello, la Programmazione Territoriale Efficiente;
– garantire la stabilità e la sicurezza della rete elettrica e l’integrazione dei mercati tramite le interconnessioni con l’estero.

L’azienda sottolinea come “la gestione delle richieste di connessione alla rete in alta tensione, principalmente concentrate al sud e nelle isole, permette a Terna di avere una visione sistemica delle future evoluzioni degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, così da realizzare uno sviluppo sinergico delle infrastrutture e garantire la massima efficienza nella realizzazione delle opere di rete”.

I dati registrati parlano di un trend in crescita, anche per effetto dei fondi messi a disposizione nell’ambito del Pnrr.

“La gestione di questo ingente quantitativo di richieste di connessione, aumentate negli ultimi anni, ha causato congestioni amministrative e difficoltà autorizzative, oltre che un costo infrastrutturale più elevato per via della potenziale ridondanza di opere di rete», spiega ancora l’azienda, chiarendo che «per tali motivi, è risultato necessario adottare un approccio differente, per assicurare efficienza nella realizzazione delle opere abilitanti la connessione delle nuove risorse, minimizzando i costi per il sistema e l’impatto delle infrastrutture sul territorio”.

Terna, dunque, ha proposto alle istituzioni un nuovo modello chiamato “Programmazione Territoriale Efficiente” e lanciando, a giugno del 2024, il portale TE.R.R.A. (Territorio, Reti, Rinnovabili, Accumuli).

È stata inoltre avviata una revisione dei processi di programmazione territoriale per rendere più efficiente la realizzazione delle nuove infrastrutture elettriche. In questo contesto sono state definite 76 “microzone”, volte a favorire l’adozione di interventi mirati e calibrati sulle specifiche caratteristiche ed esigenze delle aree interessate.

Infine, sempre nell’ottica della programmazione territoriale efficiente, Terna sta lavorando con le Autorità in una prospettiva di aggiornamento del Tica – il Testo Integrato delle Connessioni Attive – per rendere operativo entro la fine di quest’anno un meccanismo di open season, un processo utilizzato per pianificare e allocare la capacità su nuove infrastrutture.

Le opere principali
La maggior parte degli interventi previsti entro il 2030 per l’architettura della rete ha già ottenuto l’autorizzazione o incardinato il processo per ottenerla, a partire dalle opere principali dell’azienda. Tra queste il Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna, consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili e sarà completato entro il 2028; l’Adriatic Link, il collegamento tra Abruzzo e Marche lungo circa 250 km, di cui 210 km sottomarini, i cui cantieri terrestri sono partiti a fine 2024 con una entrata in esercizio prevista per il 2029; il Bolano-Annunziata, l’elettrodotto sottomarino che unirà la Sicilia e la Calabria e incrementerà la capacità di interconnessione tra la Sicilia e il Continente, a beneficio dello sviluppo e dell’integrazione delle fonti rinnovabili previsto nel Sud Italia; il Colunga-Calenzano, l’elettrodotto che si snoda per 84 km tra le province di Bologna e Firenze, già in fase di realizzazione.
Entro il 2034 sono poi previsti ulteriori rinforzi infrastrutturali tra cui l’elettrodotto Milano-Montalto; il Central Link, tra Umbria e Toscana; la Dorsale Adriatica, collegamento in corrente continua tra Foggia e Forlì; il nuovo collegamento Montecorvino-Benevento. E, ancora, la realizzazione di tre collegamenti a 380 kV in Sicilia (Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Caracoli-Ciminna e Paternò-Priolo) e uno in Lombardia (Milano-Brescia). Le opere si giovano, grazie alla collaborazione con Arera e Mase, di iter di approvazione semplificati e saranno supportate anche da strumenti che assicurano e garantiscono la sicurezza e la flessibilità del sistema, come il Capacity Market, con cui Terna si approvvigiona di capacità tramite contratti aggiudicati attraverso aste competitive, e il Macse, il Meccanismo per l’approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico, ossia un meccanismo innovativo di contrattualizzazione a termine di nuova capacità di accumulo, che rappresenta un benchmark internazionale di regolamentazione dei mercati di grande stimolo per investimenti in questa tecnologia.

Le interconnessioni con l’estero
Sul fronte delle interconnessioni con l’estero Terna punta a valorizzare la naturale predisposizione dell’Italia a farsi ponte tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente, diventandone l’hub elettrico. Una prospettiva che negli ultimi anni ha visto un’accelerazione anche in relazione al Piano Mattei. In questo ambito, tra i principali progetti pianificati figurano il Sa.Co.I.3, un progetto di ammodernamento e potenziamento dell’attuale interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana; l’Elmed, il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia è uno degli interventi previsti dal Piano Mattei per l’Africa, finanziato con oltre 300 milioni di euro dal programma comunitario Connecting Europe Facility; il raddoppio dell’interconnessione Italia-Grecia. Nel Piano di Sviluppo 2025, inoltre, sono presenti ulteriori progetti di interconnessione, noti come “Merchant Lines”, a cura di altri promotori e/o non titolari di concessioni di trasporto.

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