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Italia a rilento nella mobilita green: l’80% dei condomìni è privo di sistemi di ricarica per veicoli elettrici

  • Redazione
  • 29 luglio 2025

In Italia la transizione verso la mobilità elettrica sembra ancora lontana da parcheggi, garage e autorimesse condominiali, nonostante il 60% degli abitanti viva in stabili e palazzi. Secondo una ricerca di ChargeGuru, uno dei principali operatori europei specializzati nell’installazione di soluzioni di ricarica per veicoli elettrici, realizzata su un campione di amministratori in rappresentanza di 3480 condomini, l’80,9% di questi non dispone di alcuna infrastruttura comune per la ricarica delle auto elettriche, privilegiando, seppur in un contesto molto limitato, un sistema privato: solo l’8,8% dei condomìni ne ha più di cinque.

Alla base di questo lento adeguamento a un fenomeno in crescita come quello della mobilità elettrica, attraverso una soluzione comoda e innovativa come quella della predisposizione comune, gli amministratori di condominio interpellati hanno individuato alcune cause. Tra le principali c’è la complessità tecnica dell’installazione (35.3%), spesso dovuta alla mancanza di potenza disponibile e di spazi, seguita dallo scarso interesse o diffidenza da parte della maggioranza dei condòmini (33.8%) e dal costo eccessivo (29.4%). In misura inferiore, il 22.1% degli amministratori ritiene che l’impedimento sia costituito dalla mancanza dell’accordo dell’assemblea sulla soluzione da adottare, mentre il 19.1% è convinto che a mancare sia proprio una soluzione efficace per gestire le necessità (consumi e riparti).

Nei palazzi in cui esiste una soluzione di ricarica, la grande maggioranza (61.8%) ha optato come soluzione per una wallbox privata collegata a un contatore privato. Decisamente meno scelgono di affidarsi all’infrastruttura condominiale con predisposizione comune a wallbox private (11.8% dei casi) e alle wallbox private collegate a un contatore condominiale (8.8%).

Inoltre, il 65% degli amministratori dichiara che la maggior parte delle autorimesse è sottoposta ad attività di prevenzione incendi, per cui agli impianti di ricarica si applicano le linee guida dei Vigili del Fuoco, il cui rispetto è più semplice con soluzioni strutturate e condivise, invece delle più comuni – ma meno controllabili – soluzioni individuali.

“Oggi la ricarica condominiale è fondamentale per rendere la mobilità elettrica davvero accessibile, ma il costo, la burocrazia e la mancanza di soluzioni condivise, oltre alle difficoltà tecniche, frenano l’evoluzione del mercato – commenta Diego Trabucchi, Managing Director Italy di ChargeGuru. “Il quadro emerso dalla nostra survey conferma un forte gap tra la domanda di mobilità sostenibile e la disponibilità effettiva di colonnine nei condomini. ChargeGuru si propone come un partner affidabile per accelerare questo percorso, offrendo soluzioni “chiavi in mano” capaci di ridurre gli oneri di gestione per l’amministratore e, al contempo, garantire sicurezza e conformità normativa. Siamo convinti che la ricarica condominiale sia il vero motore della mobilità elettrica, perché rende possibile e comodo ricaricare il proprio veicolo a casa. Il nostro obiettivo è abbattere le barriere di accesso, sia economiche che informative, così da favorire la crescente domanda di soluzioni sostenibili”.

Eppure, in un contesto di sostanziale immobilismo, soprattutto rispetto ad altri Paesi europei (in Francia ad esempio già 25mila condomìni sono dotati di sistemi di ricarica) quasi la metà degli amministratori di condominio interpellati (il 48.5%) dichiara di aver ricevuto nell’ultimo anno tra le 2 e le 10 richieste da parte dei condòmini interessati all’installazione di un sistema di ricarica, mentre il 16.2% ha ricevuto anche più di 10 richieste. A completare il quadro, il 83.6% degli amministratori si dichiara interessato, seppur in misura diversa (molto o in parte) a valutare formule “chiavi in mano” senza costi d’investimento per il condominio né oneri di gestione. Il 37,3% del campione è convinto che l’installazione di sistemi di ricarica incida in modo significativo sul valore dell’immobile. Soltanto un esiguo 3% esclude benefici concreti.

Tra i requisiti che vengono considerati prioritari nella scelta di un fornitore di sistemi di ricarica, il 50% degli amministratori si rivolge ad aziende che si occupano anche delle certificazioni impiantistiche e antincendio. Molti danno la precedenza anche a un’offerta che preveda costi accessibili e una facile gestione dei riparti e dei consumi di energia elettrica tra i condòmini: entrambi i fattori raccolgono il 33.8% delle preferenze. Un numero inferiore, ma comunque considerevole, valuta aziende che forniscono assistenza tecnica e manutenzione del prodotto (27.9%), mentre il 14.7% sceglie il proprio fornitore anche in base alla sua reputazione e affidabilità.

“La ricarica domestica rappresenta un fattore abilitante di particolare rilievo per la diffusione della mobilità elettrica – ha aggiunto Francesco Naso, Segretario Generale di Motus-E, l’associazione italiana dei principali operatori industriali dei settori automotive e dell’energia e mondo accademico per favorire la transizione energetica nella mobilità, già partner di ChargeGuru. L’adozione di soluzioni certificate, scalabili e tecnicamente all’avanguardia, inoltre, consente di muoversi perfettamente in linea con le normative di riferimento, garantendo al tempo stesso agli automobilisti di poter beneficiare appieno di tutti i vantaggi di questa grande transizione tecnologica”.

La survey è stata condotta da ChargeGuru su un panel di amministratori di condominio in rappresentanza di 2.915 condomìni (stima: 58.000 famiglie italiane).

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  • colonnine di ricarica
  • condominio
  • Mobilità green
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