Dal 1° gennaio 2025 sono scattati gli aumenti per colf, badanti e baby sitter, seppur contenuti. Un incremento che, secondo Alfredo Savia, presidente di Fidaldo, rappresenta un segnale positivo per le famiglie datrici di lavoro domestico, garantendo maggiore stabilità economica e sostenibilità dopo le variazioni più marcate dovute all’inflazione degli anni precedenti.
Incrementi retributivi: cosa cambia per il 2025
L’aumento complessivo delle retribuzioni è pari allo 0,96% rispetto al 2024, in linea con l’ Indice Istat dei prezzi al consumo, che ha registrato una variazione dell’1,2%.
Per una colf assunta a ore con inquadramento B, il compenso orario passa da 6,62 euro a 6,68 euro, con un incremento di 6 centesimi per ora lavorata.
Una badante convivente per una persona non autosufficiente (livello Cs) vedrà un adeguamento della retribuzione mensile, che sale da 1.127,04 euro a 1.137,86 euro, con un incremento di 10,82 euro al mese.
Per una baby sitter (inquadramento Bs), la tariffa oraria passa da 7,03 euro a 7,10 euro, con un aumento di 7 centesimi l’ora.
Stabilità e legalità nel lavoro domestico
«Questi nuovi minimi rappresentano un riferimento, ma in alcuni casi potrebbero già essere assorbiti dalle retribuzioni effettive», chiarisce Savia. La Federazione Italiana dei Datori di Lavoro Domestico (Fidaldo), che riunisce associazioni di categoria come Nuova Collaborazione, Assindatcolf, A.D.L.D. e A.D.L.C , continua a sostenere un sistema che garantisca stabilità, legalità e dignità per tutti i lavoratori domestici.
L’aggiornamento retributivo annuale è un passaggio fondamentale per trovare un equilibrio tra la tutela dei lavoratori e la sostenibilità economica delle famiglie. Con la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, il 2025 potrebbe segnare un nuovo capitolo per il settore del lavoro domestico in Italia.