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Il Mise ci ripensa: “L’agente immobiliare non può fare l’amministratore”. Ma la Fiaip non ci sta

  • Quotidiano Del Condominio
  • 3 giugno 2019

[A cura di: Vincenzo Perrotta] A pochi giorni dall’entrata in vigore della Legge europea 2018, che avrebbe dovuto aprire (il condizionale è d’obbligo, N.d.r.) le porte dell’amministrazione condominiale agli agenti immobiliari, torna a infiammarsi la querelle sull’incompatibilità delle due figure professionali.

A dare fuoco alle polveri, la risposta del Ministero dello sviluppo economico all’istanza di chiarimento dell’associazione Arco, nella quale si chiedeva se, alla luce della nuova formulazione della Legge europea, l’agente immobiliare “potrà svolgere anche l’attività di amministratore di condominio in via professionale e viceversa”. La risposta del Mise, arrivata appena 4 giorni prima dall’entrata in vigore della legge (il 26 maggio), non lascia spazio ad interpretazioni: “Si ritiene che anche in relazione a questa nuova disciplina permanga l’incompatibilità di detta attività professionale con quella di amministratore condominiale: sia ove quest’ultima venga intesa come professione intellettuale afferente al medesimo settore merceologico (…); sia ove venga considerato l’aspetto imprenditoriale di rappresentanza di beni afferenti al medesimo settore merceologico (…); nonché trattandosi comunque di evidente conflitto di interesse per il mediatore immobiliare che, contemporaneamente a curare per il proprio cliente la vendita/acquisto di un immobile, lo amministra e lo gestisce per conto del condominio (…)”.

La reazione degli agenti immobiliari

Una risposta, quella del Ministero, particolarmente indigesta alla Fiaip – Federazione italiana agenti immobiliari e al suo presidente Gian Battista Baccarini (foto), che non ci sta e replica: “Il parere del Mise del 22 maggio, in risposta alla richiesta dell’associazione Arco, non è in alcun modo vincolante”. Una tesi, quella del numero uno della Fiaip, avallata da un incontro avvenuto il 27 maggio con il capo ufficio legislativo del Mise, “che ha confermato – sostiene Baccarini – la correttezza della nostra interpretazione”.

Ma non è tutto. Secondo il presidente della Federazione, la tesi dell’apertura delle compatibilità tra la professione di agente immobiliare e quella di amministratore di condominio sarebbe evidente anche da una circolare dello stesso Ministero dello sviluppo economico, la 3719/C, datata 10 maggio, nella quale si avvisavano le camere di commercio di sospendere la cancellazione dei soggetti che svolgevano attività in contrasto con la mediazione immobiliare, vista l’imminente entrata in vigore della nuova legge europea. “In relazione a questo – conclude Baccarini – siamo assolutamente convinti che l’interpretazione vada in direzione di un’apertura e ci aspettiamo, a breve, una nuova circolare che chiarisca a favore della compatibilità”.

Prende atto del chiarimento del Mise Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia): “Fimaa prende atto dell’interpretazione del ministero dello Sviluppo economico (22.05.19) sulla permanenza dell’incompatibilità tra l’attività di agente immobiliare e quella di amministratore di condominio, anche alla luce della Legge europea 2018 (L. n. 37/2019) che all’art. 2 modifica la Legge n. 39/1989 (articolo 5 comma 3) in tema di incompatibilità per gli agenti immobiliari. Fimaa rimane in attesa di eventuali ulteriori pronunce del Mise a chiarimento della portata della nuova disciplina sull’incompatibilità”.

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  • agente immobiliare
  • amministratore di condominio
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  • Gian Battista Baccarini
  • incompatibilità professioni
  • Legge europea 2018
  • Ministero sviluppo economico
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