Le pompe di calore geotermiche rappresentano una soluzione di climatizzazione che sfrutta il calore naturale del sottosuolo per riscaldare e raffrescare gli ambienti, oltre a garantire la produzione di acqua calda sanitaria (ACS).
Questa tecnologia, suddivisa in sistemi aperti e chiusi, consente di abbattere l’impatto ambientale del settore edilizio, favorendo la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO₂.
L’economia della geotermia: tra potenzialità e limiti
Nonostante l’Italia sia geologicamente predisposta per lo sfruttamento della geotermia, il suo impiego resta contenuto rispetto ad altre fonti rinnovabili. Nel 2023, la geotermia ha contribuito solo per il 5% alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, contro il 35% dell’idroelettrico, il 26% del solare fotovoltaico e il 20% dell’eolico.
L’energia geotermica ad alta entalpia, utilizzata per la generazione di elettricità, è concentrata in Toscana, dove il calore profondo della terra alimenta turbine per la produzione di energia. Nel settore termico, invece, la geotermia a bassa entalpia viene impiegata per il riscaldamento e raffrescamento di edifici, sfruttando la temperatura costante del suolo a 10-15 metri di profondità.
Pompe di calore geotermiche: come funzionano
Un impianto geotermico si compone di una pompa di calore, un serbatoio di accumulo e, se previsto, un bollitore per l’ACS. Il sottosuolo, a differenza dell’aria esterna soggetta a forti escursioni termiche, mantiene una temperatura stabile, garantendo scambi termici efficienti in ogni stagione.
– In inverno, la pompa estrae calore dal terreno e lo trasferisce all’impianto di riscaldamento.
– In estate, il sistema disperde il calore interno nel sottosuolo, offrendo un raffrescamento naturale .
Tipologie di impianto: sistema aperto e sistema chiuso
Le pompe di calore geotermiche si suddividono in:
– Sistema acqua-acqua (aperto), che preleva il calore dalle acque di falda.
– Sistema terra-acqua (chiuso), che sfrutta il calore naturale del terreno senza prelievo diretto d’acqua.
Grazie alla stabilità termica del suolo, queste soluzioni rappresentano un’alternativa altamente efficiente, con resa elevata indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne.
La geotermia a bassa entalpia si conferma una tecnologia ideale per edifici civili, contribuendo alla transizione energetica verso sistemi più sostenibili e innovativi.