Trascorriamo fino al 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, ed è proprio per questo che la qualità dell’aria indoor è cruciale per la salute e il benessere. A dare un importante contributo in questo ambito è la nuova norma UNI 11976:2025, pubblicata dall’Ente Italiano di Normazione, che offre strumenti pratici per misurare e migliorare la qualità dell’aria negli spazi chiusi.
Questa norma nasce dal riconoscimento del legame tra aria pulita, salute delle persone ed efficienza energetica degli edifici, in linea con la UNI EN16798-1 e la Direttiva EPBD 2024.
Quali inquinanti vengono monitorati
La UNI 11976:2025, in vigore dal 10 aprile, prende in considerazione tre categorie di inquinanti:
– Chimici → Come composti organici volatili (VOC) e polveri sottili.
– Fisici → Ad esempio il radon, un gas radioattivo naturale.
– Biologici → Virus, microrganismi e allergeni.
Per una valutazione efficace della qualità dell’aria, si raccomanda un monitoraggio di almeno 5 giorni, sia in stagione calda che in stagione fredda, per rilevare variazioni significative.
Negli ambienti residenziali, scolastici e lavorativi, il livello di anidride carbonica è spesso utilizzato come indicatore del ricambio d’aria, permettendo di identificare eventuali deficit nella ventilazione.
Un’attenzione crescente alla salute negli spazi chiusi
La pubblicazione di questa norma rafforza il quadro normativo sulla qualità dell’aria indoor, integrandosi con le direttive europee e i documenti del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità.
L’obiettivo è chiaro: garantire ambienti salubri, migliorare il risparmio energetico e fornire strumenti concreti per monitorare e ottimizzare la qualità dell’aria negli edifici civili.
I vantaggi concreti della norma UNI 11976:2025
– Miglior qualità dell’aria per cittadini e lavoratori, con benefici diretti sulla salute.
– Strumenti affidabili per i gestori degli edifici, che potranno adottare strategie mirate per garantire una ventilazione ottimale.
– Parametri chiari per progettisti e tecnici, che potranno applicare metodologie uniformi nella valutazione dell’aria indoor.
La norma stabilisce criteri per rendere ripetibile e riproducibile il processo di registrazione delle informazioni, facilitando controlli più precisi e uniformi.
Include, inoltre, una checklist pratica per la raccolta di dati fondamentali sulla qualità dell’aria interna, aiutando tecnici e responsabili a identificare potenziali problemi e migliorare le condizioni ambientali.
Conclusione
La UNI 11976:2025 rappresenta un passo avanti fondamentale nella gestione della qualità dell’aria indoor. Il suo approccio integrato garantisce ambienti più sani, promuovendo la salute degli occupanti e la sostenibilità energetica degli edifici. Questa norma offre strumenti concreti per monitorare, valutare e migliorare la qualità dell’aria, creando spazi più vivibili e sicuri per tutti.