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RIFORMA DEL CATASTO APPESA A UN FILO. FRENETICI INCONTRI PER SALVARE IL DECRETO SUGLI ALGORITMI

  • Redazione
  • 23 giugno 2015

[A cura di: Gianluca Palladino]


La notizia è di quelle ferali. Un po’ come forare una gomma a 100 metri dal traguardo di una gara ciclistica a tappe: lunga, faticosa, complessa. Il secondo decreto attuativo della legge delega fiscale in materia di riforma catasto, che avrebbe dovuto ricevere il via libera questa sera in Consiglio dei Ministri, rischia seriamente di non approdarvi nemmeno. Risultato: l’intero processo di revisione degli estimi è ora appeso a un filo, a causa della prossima scadenza dei termini proprio per il varo del decreto, che – ricordiamolo – è quello cruciale, dovendo far luce sui famosi (e temuti) algoritmi per il calcolo delle nuove rendite degli immobili.

E proprio qui è sorto l’intoppo. Le prime proiezioni dell’Agenzia delle Entrate, ulteriormente rielaborate da alcuni centri studi, tra cui quello del servizio politiche territoriali della Uil, hanno infatti lanciato l’allarme su un potenziale incremento dell’imposizione fiscale sugli immobili non soltanto smisurato (in alcuni grandi centri si è vociferato di valori catastali addirittura triplicati o perfino sestuplicati), ma anche ritenuto inconciliabile con qualsivoglia forma di invarianza del gettito: paletto imprescindibile della riforma. Da chi? In primo luogo dall’onorevole Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera, le cui dichiarazioni hanno sostanzialmente contribuito all’effetto domino sfociato nel congelamento della misura, stralciata dall’ordine del giorno odierno del Consiglio dei Ministri direttamente (e comprensibilmente) dal premier Renzi, da parte propria già alle prese con equilibri di maggioranza fin troppo tesi causa la questione Marino e, soprattutto, la riforma della scuola. 

A questo punto la domanda è: che cosa ne sarà della revisione del catasto? Tutto il lavoro degli ultimi mesi finirà alle ortiche? Non necessariamente. Un’ipotesi di compromesso è quella secondo cui il provvedimento, cacciato oggi dalla porta, possa rientrare dalla finestra il prossimo autunno, contestualmente alla riforma della tassazione sulla casa che dovrebbe vedere l’introduzione della local tax. 

Ma c’è anche un altro spiraglio. In questi minuti, infatti, sono in corso fitte e frenetiche “consultazioni” politiche per provare a reinserire il decreto sul catasto nell’ordine del giorno del CdM di stasera. Non è quindi da escludersi un nuovo colpo di scena dell’ultimissima ora. Un’ipotesi complessa e al momento remota. Ma il naufragare della quale – come sottolineato ai nostri taccuini dal presidente della Commissione Finanze del Senato, Mauro Maria Marino – “sarebbe un disastro”. 

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