È stato firmato il 16 settembre dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il decreto che approva lo stralcio 2025 del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNIISSI).
Il provvedimento stanzia 957 milioni di euro per 75 interventi distribuiti su 19 Regioni, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza delle reti idriche ai cambiamenti climatici e ridurre le perdite di risorsa su scala nazionale.
Il Piano, operativo nel periodo 2025-2029, destina almeno il 40% delle risorse agli interventi nel Mezzogiorno, in linea con le politiche di riequilibrio territoriale. Alla sola fase di progettazione sono assegnati circa 36 milioni di euro. La selezione degli interventi ha privilegiato criteri di sostenibilità e ha dato priorità al completamento di opere già avviate. Il monitoraggio dell’attuazione sarà garantito attraverso la Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche, con l’obiettivo di assicurare il rispetto dei cronoprogrammi da parte dei soggetti attuatori.
Un piano strategico per l’acqua: visione integrata e investimenti mirati
Il PNIISSI rappresenta uno strumento di pianificazione strategica per il settore idrico, adottato a dicembre 2024 con una visione di medio-lungo termine. Il modello di analisi su cui si basa integra quattro dimensioni: economico-finanziaria, ambientale, sociale e istituzionale. Il piano complessivo include 418 interventi ammissibili per un valore di circa 12 miliardi di euro e 565 interventi già programmati, finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un totale di circa 5 miliardi.
Lo stralcio 2025 si inserisce in questo quadro come primo passo concreto verso il rafforzamento delle infrastrutture idriche nazionali. Gli interventi previsti spaziano dalla manutenzione delle reti esistenti alla realizzazione di nuovi impianti, con l’obiettivo di mitigare gli effetti della siccità e garantire una gestione più efficiente e sostenibile della risorsa idrica.
Sostenibilità e territorio: priorità al Sud e alle opere già avviate
Il Piano nazionale punta a ridurre le vulnerabilità del sistema idrico italiano, sempre più esposto agli effetti del cambiamento climatico. L’attenzione al Mezzogiorno, che riceverà almeno il 40% delle risorse, riflette la necessità di intervenire in aree storicamente più fragili dal punto di vista infrastrutturale. La scelta di privilegiare il completamento di opere già avviate risponde invece all’esigenza di accelerare l’efficacia degli investimenti e massimizzare l’impatto delle risorse pubbliche.
Con il via libera allo stralcio 2025, il PNIISSI entra nella sua fase operativa, segnando un passo decisivo verso una gestione più moderna, sicura e sostenibile dell’acqua in Italia. Un investimento che guarda al futuro, con l’ambizione di trasformare le reti idriche in infrastrutture resilienti e capaci di affrontare le sfide ambientali dei prossimi decenni.