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RIQUALIFICARE I CONDOMINI OCCUPATI RIDUCENDO I CONSUMI ENERGETICI DEL 78%

  • Redazione
  • 18 giugno 2015

Da Parigi a Riva del Garda: un percorso virtuale sulla strada della riqualificazione energetica dei condomini occupati. È questo uno dei focus di maggiore interesse di REbuild: l’evento in programma il 25 e 26 giugno proprio a Riva del Garda. punto di partenza: l’edilizia italiana ha bisogno di cambiare marcia, superare le resistenze e darsi una prospettiva di esponenzialità sia nei numeri che nelle prestazioni da raggiungere. E la creazione di nuovo valore passa dalla deep renovation dei condomini energivori, che oramai rappresentano la fotografia di un Paese nel quale non ci si può più riconoscere. Edifici che parlano della fatica di arrivare a fine mese, di bassa mobilità sociale, di interventi straordinari per tenere assieme quello che si sta sgretolando e di prestazioni che ricordano auto Euro Zero e freni a tamburo. 

Il mercato invece offre tutte le tecnologie, i materiali e le soluzioni per raggiungere gli obiettivi europei di ridurre dell’80% le emissioni di CO2 entro il 2050. Si tratta quindi di rivedere metodologie e processi per applicarli in vasta scala in tempi molto ridotti. 

Deep Renovation 

Uno dei temi centrali di REbuild 2015 è stato, dunque, quello della deep renovation ad edificio occupato. Nell’ambito dell’evento è stata presentata una realizzazione proveniente da Parigi, dove una delle principali società immobiliari, di proprietà della società ferroviaria francese SNCF, è riuscita ad abbattere dell’80% i consumi di un grande condominio superando uno degli ostacoli principali a questo tipo d’intervento: l’occupazione dell’immobile. 

Il condominio, situato nei pressi della stazione ferroviaria di Montparnasse, è composto da 87 appartamenti ed è stato costruito negli anni ’50. Si tratta di una tipologia di edificio molto diffuso anche nelle città italiane. Da quest’ultimo elemento emerge uno dei punti di forza del progetto: la replicabilità dell’intervento. 

“Uno degli obiettivi di REbuild è proprio quello di testare sul campo soluzioni che possano essere poi proposte su larga scala misurando il raggiungimento dei risultati – sottolinea Alberto Ballardini, responsabile dei servizi per edifici esistenti di Habitech -. Questa è anche la filosofia della sfida “1 casa al minuto” lanciata da REbuild, con la quale si potranno implementare rapidamente strategie per riqualificare grandi volumi di immobili di tipologie analoghe”.

La validità del caso francese è stata confermata dall’inserimento dell’intervento all’interno di BEEM-UP, progetto europeo che mira a dimostrare la fattibilità economica, sociale e tecnica di programmi di riqualificazione radicale su larga scala. L’adesione al programma europeo ha richiesto un monitoraggio dettagliato della situazione pre e post-intervento. “I dati finali di consumo a interventi fatti – commenta ancora Ballardini – evidenziano una riduzione dei consumi intorno al 78%. Esattamente quello che intendiamo per deep renovation”.

Coibentazione

Per spingere fino a questi livelli i risparmi energetici si è ridotto il fabbisogno energetico coibentando l’involucro. Di seguito si è introdotto un sistema di ventilazione meccanica controllata collegato ad un sistema intelligente di gestione e monitoraggio delle prestazioni. Questa tecnologia, oltre ad essere molto efficiente, garantisce soprattutto in prossimità di strade rumorose e trafficate un’ottima qualità dell’aria interna, che aiuta a prevenire anche molte patologie in particolare per le fasce deboli di anziani e bambini. 

Tuttavia, per raggiungere e mantenere alte prestazioni energetiche, gli inquilini devono essere “educati” al corretto utilizzo dei nuovi sistemi. Questo tipo di attività è già previsto dalla committenza, che conta di poter migliorare ulteriormente le prestazioni grazie al ruolo attivo e consapevole degli inquilini che hanno tutti gli interessi e strumenti per partecipare a questa sfida. 

Ulteriore elemento non trascurabile è il dato economico. Nel caso francese, il costo dell’intervento si colloca su una fascia di prezzo molto competitiva a livello di mercato: meno di 500 euro a metro quadro. “Il prezzo ad appartamento è stato inferiore ai 50.000 euro. Valori di mercato simili a quelli registrati nel caso olandese per la riqualificazione completa di un appartamento. Dall’estero – evidenzia Ballardini – arriva insomma l’esempio di come si possano ridurre i consumi energetici mantenendo anche la sostenibilità dei costi di un intervento che ha permesso di creare nuovo valore economico e sociale”.

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