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Clima più mite. Ma di riscaldamento domestico spendiamo quanto e più di prima

  • Quotidiano Del Condominio
  • 18 settembre 2020

[A cura di: ENEA – www.enea.it] È on line (CLICCA QUI) il report “I comportamenti energetici in ambito domestico – Dimensioni culturali, sociali ed individuali”, risultato della collaborazione tra Università Statale di Milano (Cattedra di Psicologia Sociale) e Italia in Classe A, la campagna nazionale sull’efficienza energetica promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata da ENEA.

Si tratta di una ricerca interdisciplinare, condotta da Paolo Inghilleri (coordinatore), Marco Boffi, Linda Grazia Pola e Nicola Rainisio, che analizza i problemi ambientali alla luce della psicologia e delle scienze sociali applicate, approfondendo il rapporto tra culture e comportamenti energetici con un focus sul contesto italiano e sull’uso domestico dell’energia.

Le contraddizioni dell’Italia

Ne emerge una sostanziale contraddittorietà della situazione nazionale, caratterizzata:

  • da un lato da atteggiamenti vicini a quelli dei Paesi più avanzati nell’ambito della sostenibilità (elevata percezione dei rischi del cambiamento climatico, fiducia nell’azione collettiva, ampia diffusione di alcune pratiche di sostenibilità),
  • dall’altro da indicatori di segno opposto (individualismo/mascolinità, scarsa percezione di responsabilità individuale, rifiuto verso le politiche disincentivanti, diffusione poco sviluppata di alcuni comportamenti pro-ambiente).

Due Italia, due messaggi diversi

Inoltre nel contesto italiano le differenze su scala territoriale sono così significative da consigliare l’adozione di modalità d’intervento differenziate, “targettizzando” messaggi, pratiche e proposte politiche e puntando sui vantaggi ai quali gli italiani sono più sensibili:

  • il risparmio economico
  • e la riduzione dei rischi per la salute.

I comportamenti virtuosi

Il report consiglia di promuovere i comportamenti domestici virtuosi incentivando, ad esempio, le buone pratiche riguardanti gli elettrodomestici più diffusi (lavatrici e frigoriferi) e quelle legate alla gestione dei riscaldamenti.

La ricerca evidenzia infatti che il riscaldamento domestico costituisce la principale voce di spesa energetica per i cittadini e che le ore di accensione invernali risultano, soprattutto nel Settentrione, sovradimensionate rispetto all’attuale situazione climatico-meteorologica.

Inoltre, il dato urbano (assenza di minori consumi a fronte di temperature mediamente più alte a causa delle isole di calore) lascia presupporre che la dimensione psicologica abbia un impatto particolarmente significativo in quest’ambito.

È presente, inoltre, l’indicazione di investire sul target emergente delle famiglie mono-componente, che attualmente rappresentano un terzo dei nuclei residenti in Italia e sono caratterizzate da un maggior consumo energetico pro capite rispetto a tutte le altre tipologie familiari.

Analisi e commento

“L’approfondimento delle dimensioni culturali e psico-sociali della sostenibilità ambientale è una necessità urgente nelle società contemporanee – spiega Ilaria Bertini, direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA -. Nel corso dei prossimi decenni, attraverso la sostituzione dei sistemi energetici esistenti con modelli di produzione alternativa, assisteremo a una delle più importanti trasformazioni tecnologiche mai avvenute e questo cambiamento richiederà un forte impegno da parte del mondo delle istituzioni e della ricerca”

“La sfida che gli autori del report lanciano ai decisori politici – conclude Bestini – è quella di ripensare un approccio e dare vita a nuove strategie di comunicazione e informazione in grado di rispondere ai cambiamenti che la transizione energetica sta mettendo in atto a livello globale, individuale e collettivo. Come ENEA vogliamo contribuire a realizzare gli strumenti più idonei a raccogliere questa sfida”.

Tags
  • comportamenti energetici
  • efficienza energetica
  • Enea
  • riscaldamento
  • risparmio energetico
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