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STUFE E CAMINETTI: LA MANUTENZIONE E IL CONTROLLO DELLE CANNE FUMARIE

  • Redazione
  • 29 settembre 2016

[A cura di: Confappi]

L’estate è appena terminata. Tuttavia, con il prossimo avvento della stagione fredda, è questo il periodo più adatto per effettuare in casa le verifiche su stufe e caminetti: per accertarsi che funzionino bene, che la canna fumaria sia pulita e tiri alla perfezione e che, durante il tempo di non utilizzo, non si siano formati al suo interno nidi di uccelli o di insetti. Numerosi i vantaggi. Avere un camino pulito significa, innanzitutto, ridurre in modo esponenziale il pericolo di incendio. Ma non solo: quando il camino “non tira” bene è inevitabile anche l’aumento dei consumi. 

Iniziamo con il dire che una prima prova di funzionamento può essere fatta anche dal singolo utente, in modo visivo. Basta avvicinare una candela alla parte alta della bocca del caminetto e controllare il comportamento della fiamma: se non si inclina verso l’interno o se, una volta spenta la candela, il fumo non viene risucchiato all’interno della cappa vuol dire che il tiraggio è insufficiente. E occorre, pertanto, chiamare un tecnico abilitato.

La manutenzione e il controllo degli impianti fumari, asserviti ad apparecchi a combustibile solido e liquido fino a 3MW, è prescritta all’interno della norma Uni10847, la cui ultima versione risale a marzo 2000. Le linee guida in essa contenute si riferiscono a impianti con funzionamento in depressione (impianti cioè in cui l’aria calda, meno densa, tende a risalire ingenerando una depressione a valle e richiamando aria fredda più densa). Sono esclusi dalla norma, invece, tutti i camini a pressione positiva e quelli a servizio di impianti industriali. 

La pulizia va effettuata non solo da un fumista o uno spazzacamino abilitato, ma anche con le attrezzature idonee a non rovinare l’impianto sul quale si sta intervenendo. La manutenzione ordinaria dell’impianto fumario si distingue tra ispezione generale e intervento manutentivo: si parte con la video ispezione della canna e si procede con la pulizia. Nel caso vengano riscontrate anomalie, questo ricade nelle opere di manutenzione straordinaria. Il controllo dell’impianto va, comunque, eseguito dopo ogni manutenzione e ogni volta la canna fumaria presenti anomalie, malfunzionamenti, perdite di materiali (vapori, fumi, fuliggini), rigonfiamenti, fessurazioni, scrostamenti del rivestimento esterno o evidenza di macchie.

I controlli devono essere effettuati su tutto l’impianto fumario, vale a dire su canale da fumo, sul camino, e sul comignolo. In particolare, per la verifica della funzionalità di un impianto, devono essere verificati il tiraggio (Pi) e l’indice d’aria (Ni) nella sezione iniziale del canale da fumo e la depressione (Pu) e l’indice d’aria (Nu) in prossimità del comignolo prima della sezione d’uscita dei fumi in atmosfera. Questi controlli possono essere eseguiti tramite strumento ad apparecchio acceso e funzionante: occorre in particolare verificare che il tiraggio Pi sia maggiore del tiraggio minimo necessario per il funzionamento dell’apparecchio allacciato.

Al termine delle operazioni di controllo, infine, l’operatore deve redigere uno specifico rapporto, allegato alla norma, e compilare il libretto di impianto, obbligatorio a partire dal 15 ottobre 2014.

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