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CASA, LA FORMULA DEL RILANCIO: MENO TASSE E BUROCRAZIA, PIÙ RIQUALIFICAZIONE

  • Redazione
  • 12 maggio 2017

[A cura di: Assoedilizia]

“I proprietari immobiliari sono sensibili ai temi economici. Il riuso edilizio assieme alla rigenerazione urbana sono fortemente incentivanti per la ripresa del Paese in un periodo nel quale la politica ha reso economicamente e fiscalmente improduttivi i due terzi delle abitazioni italiane”. Lo ha affermato Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, intervenendo al Seminario “Riuso edilizio e semplificazione amministrativa” organizzato dal Politecnico di Milano-Scuola di Architettura urbanistica ingegneria delle costruzioni. Ed ha proseguito denunciando come la burocrazia amministrativa possa rendere di difficile applicazione anche provvedimenti in sé positivi – quali il bonus edilizio non previsto per immobili produttivi e per società immobiliari; ovvero il sismabonus non cedibile a istituti di credito ed intermediari finanziari e non cartolarizzato: “La riqualificazione delle città permetterebbe un migliore utilizzo delle risorse urbane” ha concluso, chiedendo, affinché questo salutare processo si avvii, norme chiare ed univoche a tutti i livelli, da quello legislativo a quello amministrativo; soprattutto certezze sulla tassazione immobiliare e possibilmente una riduzione del carico fiscale. Secondo Colombo Clerici, inoltre, “agitare lo spettro della riforma del Catasto serve solo a preoccupare gli investitori; continuare a discutere di modificazioni del sistema impositivo sugli immobili crea incertezze e sfiducia nei confronti dell’economia generale per il timore di riforme in peggio”.

Co-relatori presenti all’evento: l’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran; Pierluigi Mantini, Politecnico di Milano, vicepresidente Giustizia Amministrativa; Maria Agostina Cabiddu, Politecnico di Milano; Bruno Finzi, presidente Ordine degli Ingegneri di Milano; Valeria Bottelli, presidente Ordine degli Architetti di Milano.

Concordi sulla piattaforma anche se con distinguo derivanti dalle rispettive specializzzazione, gli interventi, in particolare quello di Pierluigi Mantini: “Se vogliamo semplificare la nostra vita dalla burocrazia, se vogliamo contenere il consumo di nuovo suolo, se vogliamo le nostre città più belle, competitive e sostenibili, recuperando valori nella logica dell’economia circolare, dobbiamo promuovere e semplificare di più il riuso edilizio, favorire la cura delle nostre case e degli immobili produttivi. Dobbiamo consentire il recupero di superfici utili all’interno degli edifici, il miglioramento energetico e antisismico, la libertà di usare al meglio gli spazi costruiti, nel rispetto della sicurezza e dei soli vincoli architettonici.Con la legge Sblocca Italia del 2014 ed il nuovo art. 3, comma 1, del Codice dell’edilizia, si è fatto un bel passo in avanti, ma non basta, perché molti comuni e regioni non la applicano: occorre che diventi un livello essenziale nazionale, che sia un diritto di tutti”. Mantini ha anche puntualizzato che “con le modifiche introdotte nel testo unico dell’edilizia del 2001 dalla legge n.164/2014, la manutenzione straordinaria risulta consentita anche se da essa deriva un ampliamento della superficie utile interna, ossia a prescindere dalla vetusta nozione di carico urbanistico e, quindi, della disciplina urbanistica della zona, i cui parametri restano applicabili ma agli interventi di nuova edificazione. Questo punto resta di fondamentale rilievo poiché le diverse interpretazioni che ne vengono date vanificano la riforma legislativa che è quella di favorire il riuso edilizio e incentivare la rigenerazione urbana, contenendo il consumo di nuovo suolo. Inoltre, con il “frazionamento libero” delle unità immobiliari si risponde alle nuove esigenze abitative, si evita il consumo di nuovo suolo e si incrementa il reddito, usando meglio ciò che già abbiamo.Il regolamento nazionale per la “semplificazione, il riuso edilizio e l’upgrade energetico devono diventare realtà, a partire da Milano”.

D’accordo sostanzialmente l’assessore Pierfrancesco Maran che ha rilevato comunque alcune criticità, quali il mancato rispetto, spesso e volentieri, dei progetti di ristrutturazione approvati dal Comune o destinazioni d’uso a prima vista incerte. Confermando la priorità della difesa del pianoterra, quel mix in realtà affascinante di botteghe, di negozi e di servizi pubblici minacciato dalle isole nel deserto dei grandi centri commerciali che sorgono alla periferia della città: “Sono trascorsi i tempi – ha aggiunto – nei quali le maggiori entrate comunali erano rappresentate dagli oneri di urbanizzazione. Il tema del recupero dell’esistente è quanto mai attuale e si può bene realizzare attraverso una collaborazione pubblico-privato. Sul PGT si può discutere, e si potrà modificare. Tutti noi siamo convinti che vada ridotta la distanza di tempo da quando dici una cosa a quando la fai”. 

Nella foto: Pierfrancesco Maran, Pierluigi Mantini, Achille Colombo Clerici


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