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Ascensori, fino all’80% degli interventi è dovuto a un componente guasto

  • Redazione
  • 2 luglio 2025

Pulsanti, luci, batterie: i piccoli componenti che si danneggiano sono la prima causa – 81 per cento – delle richieste di intervento per TK Elevator Italia, leader mondiale nel settore del trasporto verticale e della mobilità urbana, che nel 2024 ha gestito in totale 60 mila chiamate su tutto il territorio nazionale per problemi agli impianti ascensoristici, a marchio proprio e di terzi.

I veri e propri guasti – ossia problemi di tipo elettrico che mettono in stato di fermo l’ascensore, per sicurezza, principalmente dovuti al malfunzionamento o alla rottura di un sensore – che rappresentano i maggiori disagi per gli utenti finali, poiché l’impianto non può essere utilizzato, hanno invece un’incidenza del 4 per cento sulle chiamate di intervento.

Problemi diversi che impattano in modo più o meno importante sulla fruizione di un servizio in molti casi essenziale e che in media richiedono due interventi all’anno su ogni impianto. Un dato, però, stimato in calo per i prossimi anni, grazie allo sviluppo di sistemi evoluti di manutenzione predittiva, che consentono una riduzione del numero di uscite e miglioramenti circa l’efficienza della manutenzione.

Già grazie all’introduzione di piattaforme di manutenzione predittiva del settore basata sul cloud che combina big data e machine learning, che permettono interventi preventivi e il monitoraggio da remoto dell’impianto, si registrano tempi di intervento ridotti: ogni intervento urgente in media dura 5 minuti in meno, un calo del 7% (da 74 a 69 minuti in media).

Un risultato che si riscontra anche nella migliorata efficienza negli interventi di manutenzione programmati – 121 mila quelli effettuati da TKE Italia nel 2024 – sia per le verifiche semestrali, quelle effettuate per obbligo di legge, che per quelle concordate da contratto con il cliente. Nel caso delle semestrali, che prevedono macro-verifiche su cinque aree, i tempi si sono ridotti del 12%, passando da 50 a 44 minuti, mentre per gli interventi opzionali con verifiche su tre aree i tempi si sono ridotti del 15%, scendendo da 40 minuti a 34.

Inoltre, grazie alla messa in commercio di nuovi tipi di impianti, sarà possibile ridurre il numero di uscite per anomalie riscontrate dall’utente ma che non corrispondo a una reale problematica tecnica, casistica che rappresenta ben il 14% delle chiamate gestite da TKE Italia. Infatti, sarà possibile verificare da remoto la presenza di eventuali malfunzionamenti, per accertare la necessità di intervento, permettendo in questo modo un efficientamento del lavoro che si converte quindi in un migliore servizio, con minori costi per il cliente e migliorate tempistiche di risoluzione e intervento.

“Le soluzioni innovative e digitali ci permetteranno di essere sempre più efficienti e di ottenere miglioramenti continui nell’ambito della manutenzione, consentendoci di fornire un servizio ancora più efficace e vantaggi concreti per i clienti”, spiega Omar Riva, Amministratore Delegato di TK Elevator Italia. “Considerato, inoltre, che il parco ascensori italiano ha un’età abbastanza elevata – gli impianti che gestiamo hanno per il 77% tra i 20 e i 30 anni, quindi nei prossimi anni molti potranno essere considerati “obsoleti” (over 30) – diventa sempre più importante e strategico poter offrire una manutenzione puntuale e specifica”.

Comunicato stampa

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  • ascensore
  • manutenzione
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